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Martedì 16 SETTEMBRE 2014
Spending review. No a tagli 'schizofrenici'. E sulla sanità serve maggiore chiarezza

L’esigenza di razionalizzare e rendere la spesa efficiente è ovvia e condivisa. Ma è anche necessario che essa si accompagni alla capacità individuare gli obiettivi di fondo che, attraverso quest’opera, si vuole raggiungere. Il nostro Servizio sanitario nazionale, pur con i suoi difetti, è considerato tra i migliori del mondo. Per questo bisogna vigilare affinché non siano prese misure irrazionali e dannose

Il dibattito in corso sui possibili tagli nel comparto sanitario mi preoccupa molto per il modo in cui, da parte del Governo, viene trattato e gestito. Mi sembra infatti che ci sia una grande confusione tra posizioni e dichiarazioni che francamente lascia stupefatti. Da un lato il presidente del Consiglio ha scritto che “revisione della spesa non significa tagliare la sanità", dall’altro il Ministro della Salute ha fatto affermazioni di carattere molto generico. Nel frattempo il presidente della Conferenza delle Regioni ha assicurato massima collaborazione per una soluzione equilibrata, mentre due Regioni “virtuose” sul piano della gestione sanitaria come Lombardia e Veneto annunciano la linea dura contro possibili tagli.

La questione delle risorse per la sanità è davvero centrale. Ecco perché servirebbe, da parte di chi concretamente è in grado di indirizzare il sistema sanitario verso una direzione piuttosto che un’altra (cioè Governo e Regioni), maggiore chiarezza. A partire da alcuni fondamenti che mi sembrerebbe strano non considerare nella dovuta attenzione: la necessità di evitare, anche alla luce dei fallimenti di politiche del genere quando sono state già tentate, i tagli lineari; l’importanza di guardare a una sanità migliore e più efficace nell’ottica di misure non spot ma di sistema; infine l’esigenza di mantenere intatti i livelli essenziali di assistenza.

L’esigenza di razionalizzare e rendere la spesa efficiente è ovvia e condivisa. Ma è anche necessario che essa si accompagni alla capacità individuare gli obiettivi di fondo che, attraverso quest’opera, si vuole raggiungere. Faccio in tal senso un esempio concreto: nella passata legislatura sia il Parlamento che il Governo allora a guida Berlusconi, l’uno con l’approvazione di una risoluzione relativa a un’apposita indagine parlamentare e l’altro con l’elaborazione di un piano, ed entrambi dopo un lungo e attento lavoro di raccolta e analisi dei dati, diedero indicazioni concrete per il riordino delle rete nazionale dei “punti nascita” in modo da coniugare lotta agli sprechi e messa in efficienza delle risorse con la garanzia di un livello di assistenza e cura all’insegna dei principi di adeguatezza e sicurezza.

Di qui il mio appello al Governo affinché un tema tanto serio come quello della spending review non avvenga in modo schizofrenico e all’insegna di dichiarazioni ad effetto. Certo, tutte le voci sono chiamate a contribuire al taglio della spesa pubblica ma a patto che da chi è alla guida del Paese vi siano progetti seri e ben definiti. Il nostro Servizio sanitario nazionale, pur con i suoi difetti, è considerato tra i migliori del mondo per qualità e universalità. Per questo bisogna vigilare affinché non siano prese misure irrazionali e dannose.
 
Benedetto Fucci
Capogruppo di Forza Italia nella Commissione Affari Sociali della Camera

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