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Martedì 23 SETTEMBRE 2014
Toscana. Marroni inaugura area critica Ospedale di Nottola. "Esempio di riorganizzazione su modello per intensità di cure"

I pazienti che verranno ospitati nell'area critica sono quelli che provengono dal pronto soccorso e dal reparto medico-chirurgico, con patologie acute caratterizzate da compromissione delle funzioni vitali e che richiedono un supporto artificiale o farmacologico ed un monitoraggio intensivo. 

"L'area critica dell'ospedale di Nottola rappresenta un ottimo esempio di organizzazione degli ospedali secondo il modello per intensità di cure: nuove apparecchiature all'avanguardia, procedure interdisciplinari condivise da tutti i professionisti e valorizzazione delle professionalità rappresentano il fulcro del modello per dare risposte di qualità ai cittadini". Con queste parole l'assessore al diritto alla Salute, Luigi Marroni, ha inaugurato l'area critica dell'ospedale di Nottola, a Montepulciano, il primo tra gli interventi previsti che porta l'organizzazione complessiva dei tre ospedali della Asl 7 al modello per "intensità di cure".

"Puntiamo molto sulla qualificazione degli ospedali territoriali della Asl 7 - ha sottolineato l'assessore, che dopo l'inaugurazione ha visitato anche il pronto soccorso - e come pianificato a livello regionale, l'azienda avrà i fondi per gli adeguamenti strutturali necessari, compreso il finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro, che servirà ad adeguare il pronto soccorso di Nottola".

I pazienti che verranno ospitati nell'area critica sono quelli che provengono dal pronto soccorso e dal reparto medico-chirurgico, con patologie acute caratterizzate da compromissione delle funzioni vitali e che richiedono un supporto artificiale o farmacologico ed un monitoraggio intensivo. L'area critica di Nottola è composta da 4 letti di intensiva e 8 letti di sub-intensiva. I letti di intensiva e sub-intensiva assicurano la presenza contigua di posti letto ad alta intensità, consentendo di gestire il paziente critico e sub-critico con un maggiore grado di flessibilità e appropriatezza delle risorse rispetto ai bisogni e permette un confronto continuo e in integrazione tra tutti i professionisti sanitari presenti in ospedale.
 

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