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Mercoledì 24 SETTEMBRE 2014
Perugia. Nelle “le stanze di lucina”, parto naturale con la sola assistenza delle ostetriche

Il nuovo reparto è stato inaugurato oggi all’Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia. Marini: “Stiamo realizzando esperienze che anticipano le metodologie a livello nazionale. Restituiamo alla donna la naturalezza di un parto fisiologico in condizioni di assoluta sicurezza”

“Potrebbe apparire un ritorno all’antico, ma in verità oggi compiamo un grande passo in avanti verso una maggiore qualità del nostro sistema sanitario, e nel caso di questa specifica realtà, per restituire alle donne la naturalezza di un parto fisiologico, in condizioni di assoluta sicurezza e, soprattutto, in un ambiente familiare, caldo ed accogliente”.
 
È quanto affermato dalla presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini nel corso dell’inaugurazione del nuovo reparto “Le stanze di Lucina”, presso l’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, dove sarà possibile per le donne effettuare il parto naturale con la sola assistenza delle ostetriche.
 
“Qui stiamo realizzando esperienze che anticipano le metodologie a livello nazionale, come è già avvenuto con il parto analgesico che in Umbria è stato avviato sperimentalmente e poi inserito dal Ministero della sanità nei livelli essenziali di assistenza. Dunque, ‘Le stanze di Lucina’ sono figlie di una esperienza che parte da lontano e che è figlia di una capacità di programmazione e governo del servizio sanitario che nella nostra Regione ha dimostrato di poter coniugare qualità del servizio e compatibilità finanziaria”.
 
Parlando della riorganizzazione in atto dei punti nascita la presidente ha voluto sottolineare come compito di chi ha responsabilità di governo (“compresi i sindaci che in taluni casi – ha affermato Marini - preferiscono rivolgersi ai Tribunali amministrativi”) è quello di “contribuire, attraverso la programmazione, a migliorare la rete sanitaria per farla progredire”.
 
Con l’avvio dell’attività del parto filologico, ha ricordato la presidente, “si restituisce anche centralità alle professioni, come nel caso delle ostetriche. La sanità, infatti, è un insieme di figure professionali diverse chiamate a fare squadra per garantire la migliore qualità possibile del servizio sanitario e quindi una buona salute per i cittadini”.

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