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Martedì 14 OTTOBRE 2014
Formazione. Anaao Giovani lancia l'allarme: "Entro il 2020 dalle università usciranno 12mila potenziali medici disoccupati"

Secondo i calcoli effettuati dai giovani medici, su 25.000 iscritti a Medicina e Chirurgia nei soli a.a. 2013-2014 e 2014-2015, arriveranno alla laurea in 17.500 e di questi solo poco più di 5.000 potranno entrare nelle Scuole di Specialità.

Entro il 2020 dalle università italiane usciranno almeno 12.000 potenziali medici disoccupati che si andranno ad aggiungere a quelli che lo sono da tempo, e questo anche come risultato di continui ricorsi al Tar. E’ l’allarme lanciato da Anaao Giovani.

Dati alla mano, sottolineano i giovani medici, su 25.000 iscritti a Medicina e Chirurgia nei soli a.a. 2013-2014 e 2014-2015, arriveranno alla laurea in 17.500 e di questi solo poco più di 5.000 potranno entrare nelle Scuole di Specialità. E chi avrà la fortuna di trovare un lavoro, sarà precario e sfruttato con una paga poco superiore a quella di una collaboratrice domestica.

“La vita del medico precario è desolante – osserva Anaao Giovani - Assunto con contratto atipico spesso con partita Iva, o con progetto, o con borsa di studio per lavorare come un lavoratore dipendente sotto mentite spoglie. Ancor più vergognoso è che alcune Asl e Ospedali pretendono che il medico si assuma la completa responsabilità di quanto può accadere durante un turno, una guardia o peggio un intervento chirurgico firmando una sorta di liberatoria che sollevi l'Azienda da qualsiasi addebito”.

E, aggiunge l’Anaao Giovani, non si pensi a “lauti guadagni mentre i datori di lavoro, pubblici e privati, cercano tutti i modi di abbassare il costo del lavoro utilizzando per compiti istituzionali lavoratori ‘falsamente’ autonomi come lavoratori subordinati con tanto di turni firmati dal direttore delle Unità Operative ed avvallati dalle Direzioni Sanitarie omettendo anche il versamento di contributi”.

I giovani medici si rivolgono quindi a Renzi per chiedere maggiore attenzione a questo settore e ai suoi problemi perché siano adottati provvedimenti destinati a creare posti di lavoro anche nella sanità.

Anaao Giovani auspica “una forma di Jobs Act per conciliare formazione e lavoro, evitare le fughe all'estero, scelte obbligate per la mancanza nell'ultimo ventennio di una efficace programmazione. Estendere le tutele contrattuali ai lavoratori atipici, stabilizzare le migliaia di precari, sbloccare le assunzioni in una staffetta generazionale. I giovani medici – conclude la nota - non hanno meno diritti per il solo fatto di essere medici”.
 

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