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Martedì 21 OTTOBRE 2014
Lombardia. Al via confronto tra Regione e medici di famiglia. Fimmg: "No al livellamento verso il basso della qualità assistenziale"

L'obiettivo è disegnare contrattualmente la nuova rete dell'assistenza territoriale. Per Fiorenzo Corti, segretario regionale della Fimmg, "potenziare quest'area significa ridurre il carico che grava molte volte impropriamente su ospedali, pronto soccorso e centri specialistici".

Si apre oggi il confronto tra medici di famiglia e Regione per disegnare contrattualmente la nuova rete dell’assistenza territoriale. “Sviluppare e potenziare quest’aera vuol dire ridurre il carico che grava molte volte impropriamente su ospedali, pronto soccorso e centri specialistici, e offrire assistenza qualificata vicino alla gente grazie alla diffusione capillare degli studi dei medici di famiglia”. E’ il commento di Fiorenzo Corti, segretario regionale della Fimmg Lombardia.

Sul territorio lombardo, ha osservato Corti, i medici di famiglia sono i datori di lavoro di quasi mille tra infermieri e collaboratori di studio. La Fimmg “ si è dimostrata sensibile – ha sottolineato - all’innovazione e alle necessità di cambiamento che il mutato quadro demografico ed epidemiologico impone: in questi anni abbiamo sempre sostenuto le proposte che di volta in volta dall’Assessorato o dalle singole Asl tendevano a valorizzare e a premiare i professionisti che più si impegnavano nel territorio: aperture lunga degli studi, associazionismo, personale di studio, esperienze di telemedicina”.

Tuttavia la percezione dei medici di famiglia è che “si vada verso una sorta di strisciante neoegualitarismo burocratico che tenda a livellare al basso la nostra qualità assistenziale, indebolendo la nostra autonomia di liberi professionisti, demotivando soprattutto i colleghi che, nel potenziamento dell’area della medicina generale, più hanno investito e creduto.L’aria che si respira ultimamente negli ambienti dove si prendono decisioni in sanità nella nostra Regione ci sembra un po’ povera di ossigeno. Speriamo di sbagliarci”.
 

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