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Mercoledì 12 NOVEMBRE 2014
Il peso corporeo dipende anche dalla flora intestinale: ecco come
Le variazioni del nostro patrimonio genetico influenzano l'abbondanza dei microorganismi presenti nell'intestino, contribuendo a determinare il nostro peso corporeo. Ad affermarlo, un'indagine su oltre 400 coppie di gemelli identici, che apre prospettive di ricerca per prevenire l'obesità. Lo studio* su Cell
Il nostro patrimonio genetico è in grado di influenzare il peso corporeo anche in base ai tipi e all'abbondanza dei microorganismi presenti nell’intestino. Ad affermarlo è uno studio del King’s College London di Londra e della Cornell University negli Stati Uniti, che è stato pubblicato suCell.
Già in precedenza, studi scientifici avevano mostrato un collegamento tra i geni e la composizione dei microorganismi intestinali in relazione alla presenza di malattie del metabolismo e di obesità. Tuttavia, finora si assumeva che il legame tra le varianti genetiche dell’uomo e la diversità dei batteri dell’intestino potesse risultare trascurabile. Invece, attraverso un’indagine su coppie di gemelli, i ricercatori hanno osservato che una famiglia di microbi, poco nota e altamente ereditabile, risulta più diffusa tra individui con un basso peso corporeo. Gli scienziati hanno così messo in rilievo il fatto che, in base ai risultati, i geni possono influenzare la composizione dell’insieme dei batteri intestinali dell’uomo, anche chiamato microbioma (dell’intestino) umano.
I ricercatori hanno sequenziato il genoma della flora intestinale di circa 416 coppie di gemelli identici, che condividono il 100% dei loro geni. In particolare, gli scienziati hanno messo in evidenza come il codice genetico sia in grado di influenzare l’abbondanza e dunque la concentrazione di una specifica famiglia di batteri, chiamati ‘Christensenellaceae’: si tratta di un ceppo identificato recentemente, che dallo studio odierno sembra essere presente in quantità superiore negli individui con un basso indice di massa corporea (BMI).
In più, modelli murini trattati con questo microbo prendevano meno peso rispetto a topi non trattati, riferiscono i ricercatori, elemento che apre prospettive di studio anche nell'uomo per la prevenzione dell'obesità.
I fattori genetici influenzano la composizione del microbioma intestinale umano e possono avere un impatto nel metabolismo dell’individuo, si legge nello studio. “I nostri risultati mostrano che specifici gruppi di microorganismi all’interno del nostro intestino potrebbero svolgere attività protettiva contro l’obesità e che la loro abbondanza è influenzata dai nostri geni”, ha spiegato Tim Spector, Capo del ‘Department of Twin Research and Genetic Epidemiology’ presso il King's College London essere protettivo contro l'obesità. “Il microbioma umano rappresenta un interessante nuovo ‘bersaglio’ interessante per i cambiamenti della dieta e per i trattamenti volti a combattere l'obesità”.
“Fino ad ora, la variazione delle quantità di microbi intestinali veniva spiegata attraverso la dieta, l'ambiente esterno, lo stile di vita e la salute”, ha commentato Ruth Ley, Professore Associato alla Cornell University. “Questo è il primo studio a stabilire con fermezza che alcuni tipi di microbi intestinali sono ereditari - che la loro variazione all'interno di una popolazione è in parte dovuta alla variazione del genotipo ospitante, e non solo a fattori ambientali. Questi risultati potranno anche aiutarci a trovare nuovi fattori predittivi di malattie e favorirne la prevenzione”.
Il Professor Spector aggiunge come ora nel Regno Unito venga promosso lo studio del micro bioma anche attraverso il progetto British Gut Project. “Questo esperimento permette a chiunque abbia un particolare interesse rispetto alla propria dieta e alla propria salute di ricevere, attraverso un kit postale e una piccola donazione via web al nostro sito (www.britishgut.org
*Julia K. Goodrich et al., Human Genetics Shape the Gut Microbiome. Cell, 2014; 159 (4): 789 DOI: 10.1016/j.cell.2014.09.053
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