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Venerdì 14 NOVEMBRE 2014
Lazio. Giulia Grillo (M5S) contro la spending review di Zingaretti: “Nonostante i tagli gli sprechi continuano. C’è una totale anarchia contabile"

Tagli posti letto, chiusura degli ospedali e nessuna riduzione degli sprechi. Anzi continuano. Questa in sintesi l’analisi della deputata, svolta insieme al consigliere regionale, e collega di movimento, Barillari sulle politche della giunta laziale. “Zingaretti ha effettuato una riorganizzazione del piano sanitario nel Lazio senza conoscere dove fossero effettivamente le inefficienze e le improduttività”.

“Molte norme per nulla”. Questa la parafrasi shakespeariana che la deputata Giulia Grillo, capogruppo in Commissione Affari Sociali della Camera, e il consigliere regionale Davide Barillari hanno usato per dire che i “cittadini del Lazio sono stati presi in giro” dalla giunta Zingaretti. Presi in giro perché, nonostante siano stati messi in atto pesanti tagli per realizzare la spending review e il piano di rientro la sanità laziale ha “visto raddoppiare i costi emergenti”.
In particolare, è la denuncia contenuta nella dettagliata analisi presentata oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati “il costo dei farmaci, dei presidi e dei dispositivi è aumentato in alcuni casi fino all’830% dal 2006 al 2013, le consulenze sanitarie e collaborazioni sono aumentate del 63% dal 2006, le manutenzioni del 28%, il consumo di farmaci e dispositivi è esploso, i servizi non sanitari hanno avuto aumenti ingiustificati. Spesso i costi dei servizi non sanitari si sono quintuplicati in alcune aziende a partire dal 2006 e le consulenze sanitarie sono diventate opportunità ghiotte per i privati”.
 
I numeri che denunciano la situazione della regione Lazio e del fallimento “delle varie giunte che si sono susseguite dal 2006, anno in cui è partito il piano di rientro – afferma Davide Barillari – sono stati messi insieme in un anno e mezzo di lavoro, grazie alla collaborazione di poche Asl che hanno risposto alla nostra richiesta di farci vedere i conti”.
 
Il lavoro, ha denunciato Giulia Grillo ha “messo in luce un’anarchia contabile, una mancanza di controlli che spinge verso il privato. In più è palese l’insostenibile inconcludenza della classe politica di tutte le regioni. Perché – ha aggiunto la deputata – in questo anno e mezzo abbiamo valutato che in ogni regione si sta realizzando un processo di privatizzazione del Ssn con l’avallo della spending review che prevede per i cittadini meno offerta pubblica e più offerta privata e chi non può pagare si arrangia”.
 
Barillari poi rincara la dose affermando a sua volta che “questi tagli lineari sono fatti per motivi politici, per convenienze e per favoritismi”. Perché, ci si chiede, se l’offerta diminuisce i costi invece sono aumentati? “Perché – risponde il consigliere pentastellato – in regione non conoscono i conti e non hanno mai identificato le inefficienze, quella di Zingaretti è una riforma al buio. Noi invece abbiamo messo i dati e successivamente gli abbiamo dato un significato”.
 
E i numeri che hanno presentato i “cittadini” del Movimento cinque stelle dicono che a fronte di una “diminuzione dell’offerta ospedaliera del 24%, dal 2006, i costi di produzione sono cresciuti del 16%”. Ancora, “il costo del personale sanitario – si legge nella relazione – non è diminuito di molto rispetto alle diminuzione di oltre 150mila degenze l’anno rispetto al 2006. Il costo è talmente marcato che un singolo degente può costare 12 mila euro soltanto di personale sanitario”.
E sulle consulenze il documento dice che “vengono usate per aggirare il blocco del turn over”.
 
La giunta Zingaretti, ha detto Barillari, “non ci ha risposto” ma i rappresentati del M5S hanno comunque tre proposte. La prima “offerta di collaborazione per avviare un’analisi sistemica dei dati di contabilità analitica in modo da identificare le vere inefficienze ed elaborare una riprogrammazione complete della rete ospedaliera e dei servizi territoriali. Offerta questa – spiega Barillari – inviata tre mesi fa e che la giunta ha rigettato senza nemmeno una risposta”.
 
Seconda “Calendarizzazione urgente delle proposte di legge del M5S presentate da oltre un anno e mezzo. In particolare quella mirante alla riforma delle procedure di selezione dei DG, l’istituzione di una Commissione speciale sugli errori in campo sanitari e sulle cause di inefficienze del Ssr, istituzione di una Commissione speciale sulle cause di disavanzo sanitario della regione Lazio e sul deponteziamento delle strutture ospedaliere durante il commissariamento”.
 
E infine la terza proposta ovvero “calendarizzare urgentemente una discussione delle mozioni del M5S in ambito di economia sanitaria in particolare su centrale unica di acquisto, piani di rientro, modifica dei criteri di rientro, mappatura investimenti sanitari, liste di attesa, piano prevenzione criticità progetto Case della Salute” che la Grillo ha definito “un bluff”.
 
“Zingaretti – hanno concluso i rappresentanti del M5S - ci ascolti altrimenti se la vedrà con i cittadini”. 

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