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Giovedì 20 GENNAIO 2011
Medicine non convenzionali: la Svizzera sperimenterà il rimborso

Per 6 anni cinque terapie di medicina complementare saranno rimborsate dall’assicurazione obbligatoria elvetica per le cure medico-sanitarie. Lo ha deciso il Dipartimento federale dell’interno (Dfi), tenuto anche conto del referendum svolto nel 2009 che ha visto il 67% della popolazione svizzera favorevole all'introduzione nella Costituzione di un articolo che promuove maggiore attenzione verso le medicine non convenzionali.

Dal 1° gennaio 2012 fino al 31 dicembre 2017, in Svizzera la medicina antroposofica, l’omeopatia, la terapia neurale, la fitoterapia e la medicina tradizionale cinese saranno rimborsate dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. È quanto deciso dal Dipartimento federale dell’interno (Dfi) sottolineando, però, che saranno stabilite precise condizioni per ottenere i rimborsi.
Il periodo transitorio servirà invece a chiarire gli aspetti controversi sulle terapie di medicina complementare, allo scopo di garantire che rispondano ai criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità stabiliti dalla legge. Nella raccomandazione del 7 dicembre 2010, infatti, la Commissione federale delle prestazioni generali e delle questioni fondamentali (Cfpf) aveva dichiarato che le cinque terapie di medicina complementare non soddisfano pienamente i criteri stabiliti per il rimborso da parte dell’assicurazione.
Il Dipartimento chiederà ai rappresentanti delle cinque terapie individuate, di mettere a punto protocolli per il rispetto dei criteri di rimborsabilità entro la fine del 2015. L’efficacia delle terapie peraltro sarà valutata anche da un istituto riconosciuto a livello internazionale che, sempre  entro la fine del 2015, dovrà fornire una perizia indipendente corredata di eventuali raccomandazioni.
In cantiere anche l’attivazione di importanti riforme legislative di settore, quali la Legge federale sulle professioni mediche allo scopo di includere la medicina complementare negli obiettivi formativi dei diversi corsi di laurea (medicina, farmacia, odontoiatria, chiropratica e veterinaria) e la Legge sugli agenti terapeutici che dovrebbe consentire un facile accesso al mercato dei medicamenti della medicina complementare e dei preparati utilizzati tradizionalmente.
Ulteriori sviluppi saranno l’istituzione di diplomi nazionali in terapia complementare e in medicina alternativa, la disponibilità di mezzi per la ricerca anche per la medicina complementare, il sostegno alla costituzione di cattedre/istituti di medicina complementare.
A favore della decisione della Dfi ha giocato anche il risultato del referendum svolto nel 2009, con cui il 67% degli svizzeri hanno detto sì all’introduzione, nella Costituzione, di un articolo costituzionale che prevede una maggiore considerazione della medicina complementare.


 

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