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Mercoledì 04 FEBBRAIO 2015
Piemonte. Il piano di Saitta contro la ludopatia: una legge regionale specifica e interventi nelle scuole

L'assessore ha spiegato che intende dare attuazione all'art. 7 della legge regionale 1/2014 che già prevedeva per l'anno in corso sgravi fiscali sull'Irap per i commercianti che rinunceranno a tenere slot machine nei loro bar e negozi ed al contrario aggravi dell'Irap per chi li manterrà attivi.

Un piano triennale di prevenzione, una legge regionale specifica per sostenere le amministrazioni comunali che combattono il proliferare di centri per il gioco d'azzardo, un programma di informazione e sensibilizzazione dedicato agli studenti delle scuole superiori del Piemonte: questo in sintesi il programma di lavoro in materia di contrasto alla ludopatia che l'assessore alla sanità della Regione, Antonio Saitta, ha illustrato intervenendo ieri in Consiglio regionale al dibattito collegato alla mozione presentata dal Gruppo PD in materia di gioco d'azzardo.

Saitta, d'intesa con il vicepresidente Reschigna, ha ribadito che la Regione Piemonte intende dare attuazione all'art. 7 della legge regionale 1/2014 che già prevedeva per l'anno in corso sgravi fiscali sull'Irap per i commercianti che rinunceranno a tenere slot machine nei loro bar e negozi ed al contrario aggravi dell'Irap per chi li manterrà attivi.

"Con i consiglieri regionali, esamineremo a breve sia la proposta di piano triennale che i contenuti di una disegno di legge specifico per uniformare il Piemonte alle altre Regioni italia ne che già si sono dotate di uno strumento legislativo per combattere il gioco d'azzardo. Certo - ha aggiunto Saitta - servirebbe subito un'azione di legislazione nazionale. Sono certo che il presidente Chiamparino con i nostri parlamentari piemontesi hanno la forza per un'azione nazionale importante sulla prevenzione contro la ludopatia, che rappresenta un grave attacco alle fasce deboli dell apopolazione, sia i giovani che le persone in difficoltà economica e lavorativa e di conseguenza anche un aggravio alla spesa sanitaria".

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