quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 27 MARZO 2015
Traffico d’organi. Un mercato illegale da 1,2 mld che finanzia anche il terrorismo. Ecco come combatterlo. Con la Convenzione firmata due giorni fa dall’Italia e da altri 13 Paesi

È tra le prime dieci attività illegali più produttive. Si stima che ogni anno sono circa 10mila i trapianti in ‘nero’. 14 Paesi europei, Italia compresa, hanno firmato due giorni fa una nuova convenzione: punito il commercio illegale, estensione reato a tutti gli attori della filiera e assistenza alle vittime. IL TESTO

“È difficile quantificare esattamente su di essa, ma sappiamo che il traffico illegale di organi vale un sacco di soldi, circa 1,2 mld”. Ha affermato il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland durante la conferenza in cui è stata firmata una nuova Convenzione tra 14 Paesi del Consiglio d’Europa (Albania, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Grecia, Italia, Luxembourg, Repubblica di Moldova, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Turchia e Regno Unito). Il primo trattato internazionale sul tema.
 
I proventi dal traffico illecito di organo sono ingenti ma molto variegati. “Un giovane dall'Europa orientale potrebbe vendere un rene per 2.500 euro. In Ucraina si sa di casi in cui i destinatari hanno pagato fino a 200.000 euro”. Il traffico d’organi è una delle prime dieci attività al mondo per fare soldi in modo illegale e genera una cifra stimata di 1,2 miliardi di profitti ogni anno.
Il traffico di organi umani è un problema di portata globale ed è spesso legato alla criminalità transnazionale organizzata, che sfrutta la situazione vulnerabile dei donatori e si sviluppa dall’incapacità dei paesi di rispondere alle esigenze di trapianto dei pazienti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno sono circa 10.000 i trapianti realizzati tramite il mercato nero. Il traffico di organi ha toccato molte delle nostre nazioni: Kosovo, Turchia, Serbia, Romania, Germania, Spagna, solo per citarne alcuni.
Proprio il mese scorso l'ambasciatore iracheno presso le Nazioni Unite ha chiesto al Consiglio di sicurezza di indagare sostenendo che l'auto-proclamato 'Stato islamico' per finanziarsi traffica anche per la raccolta di organi.
 
Per quanto riguarda la convenzione il testo introduce tre novità. Viene in primis punito non solo il traffico d'organi ma anche il commercio illegale. Inoltre consentirà di punire chi pubblicizza la vendita d'organi, chi negli ospedali chiude un occhio sul paziente che stranamente si presenta con organo trapiantato non si sa dove e che esercita tante altre attività che ora non possono essere perseguite. Insomma viene coinvolta tutta la ‘filiera’. Infine è il primo testo che impone agli Stati di proteggere, attraverso misure idonee, le vittime del traffico e della commercializzazione illegale di organi

© RIPRODUZIONE RISERVATA