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Giovedì 23 APRILE 2015
Abruzzo. Paolucci: “Nessun ticket per i cittadini in Adi”

L’assessore lo ha chiarito nel corso di una interrogazione in Consiglio Regionale. Nel dettaglio, i pazienti in Adi non devono pagare il ticket quando le prestazioni vengono autorizzate dal Distretto sanitario.

“Gli utenti che usufruiscono delle prestazioni sanitarie autorizzate in assistenza domiciliare integrata non devono pagare il ticket”. Lo h chiarito ieri l’assessore alla Salute, Silvio Paolucci, nel corso di una interrogazione presentata dal Presidente della V Commissione, Mario Olivieri (Abruzzo Civico) per dirimere un dubbio sollevato dalla ASL di Lanciano-Chieti-Vasto in merito alla richiesta di pagamento del ticket sanitario a pazienti in assistenza domiciliare integrata (ADI) su prestazioni erogate a domicilio.

“La risposta che l'Assessore alla Sanità – spiega Olivieri - ci ha fornito fa chiarezza: la ASL di Lanciano-Chieti-Vasto non ha, recentemente, emesso alcun provvedimento inerente la partecipazione alla spesa per prestazioni rese a pazienti in ADI, ma che il pagamento delle prestazioni riguardava l'esecuzione di esami di laboratorio eseguiti nel laboratorio analisi dell'Ospedale di Chieti. Inoltre – aggiunge Oliveri – l'Assessore ha sottolineato che i pazienti in ADI non devono corrispondere alcun pagamento di ticket, allorquando le prestazioni vengono autorizzate dal Distretto sanitario. Infine, la risposta è stata completata con un altro dato importante: la ASL di Lanciano Vasto Chieti ha dato disposizioni di considerare gratuite tutte le prestazioni fornite ai pazienti in ADI, coerenti con il Piano assistenziale individualizzato (PAI), ovvero con tutte le prestazioni al di fuori del PAI comunque autorizzate a livello distrettuale”.

“Insomma – conclude il Presidente Olivieri – si è capito che in alcuni ambiti della ASL, vedi ex ASL Chieti, così come aveva fatto rilevare il Segretario regionale della Intersindacale Medica, Walter Palumbo, il comportamento nei confronti degli assistiti a domicilio non è stato uniforme e che alcuni pazienti pagavano probabilmente un ticket non dovuto”.
 

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