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Venerdì 24 APRILE 2015
Piemonte. Rete di assistenza territoriale, iniziato il confronto con medici di famiglia e pediatri

Il nuovo modello di rete di assistenza territoriale del Piemonte sarà realizzato contestualmente alla revisione della rete ospedaliera. Per l’assessore alla Sanità Antonio Saitta “il rapporto medico-paziente è la risposta all’inappropriatezza di ricoveri e cure”. Condivisa la necessità di sburocratizzare il lavoro dei medici e di definire con precisione ruoli e responsabilità.

"I rappresentanti sindacali dei medici di famiglia e dei pediatri sono disponibili ad individuare con la Regione Piemonte percorsi nuovi per avviare un rapporto medico-paziente più intenso: sarà una strada lunga, ma confido che si possa modificare la situazione attuale che in Piemonte non mi appare del tutto soddisfacente per l’utenza”. Ad affermarlo è stato l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, che ieri ha avviato con Fimmg, Sumai, Snami, Smi e Fimp (medici di famiglia, specialisti ambulatoriali e pediatri di libera scelta) le consultazioni sulla bozza di lavoro per attuare la rete di assistenza territoriale in Piemonte, un nuovo modello che dovrà procedere insieme alla revisione della rete ospedaliera.

Per Sumai erano presenti Renato Obrizio e Giorgio Visca; per Fimmg Roberto Venesia, Vincenzo Cicciarella, Alessandro Dabbene, Savio Fornara; per Snami Mauro Grosso Ciponte e Ruggero Bergamaschi; per Smi Marco Lesca; per Fimp Palena e Calvi.

I medici di famiglia hanno condiviso il principio della rete di assistenza territoriale, ma hanno ribadito i punti di forza del loro impegno quotidiano, ricordando come non vengano mai resi noti i numeri dei passaggi di pazienti nei loro ambulatori.

“Il nostro obiettivo – ha concluso Saitta - è innescare un processo di costruzione di una vera rete di assistenza territoriale, che deve necessariamente vedere protagonisti i medici di base. Condivido la necessità di sburocratizzare il loro lavoro e di definire con precisione ruoli e responsabilità, ma poiché sono convinto che stia anche nel rapporto medico-paziente la risposta ai ricoveri impropri e a consumi sanitari eccessivi, credo che questa categoria di professionisti del servizio sanitario pubblico possa fare uno sforzo maggiore. Ci incontreremo nuovamente per proseguire nella discussione”.

 

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