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Lunedì 27 APRILE 2015
Neurite ottica acuta. Un farmaco “ripara” il sistema nervoso centrale

Una molecola, Anti-LINGO 1, è in grado di formare nuova mielina negli assoni dei pazienti che hanno subito una lesione infiammatoria. È quanto emerge dallo studio di Fase II RENEW, i cui dati vengono presentati 67° incontro annuale dell’American Academy of Neurology (AAN) in corso a Washington.

Buone notizie per chi soffre di neurite ottica acuta (AON). Una molecola, Anti-LINGO 1, è in grado di remielinizzare, ovvero di formare nuova mielina negli assoni dei pazienti che hanno subito una lesione infiammatoria. È quanto emerge dallo studio di Fase II RENEW, i cui dati vengono presentati 67° incontro annuale dell’American Academy of Neurology (AAN) in corso a Washington, DC.

I dati indicano un miglioramento statisticamente significativo nel recupero della latenza della conduzione del nervo ottico (tempo necessario affinché un segnale passi dalla retina alla corteccia visiva del cervello), valutato in base al potenziale visivo evocato a campo intero (FF-VEP) nei pazienti trattati con Anti-LINGO 1 in occasione dell’ultima visita dello studio (settimana 32) rispetto al placebo. Il raggiungimento di questo traguardo rappresentava l’endpoint primario dello studio. Un sotto-studio sul VEP multifocale (mfVEP) ha mostrato risultati in linea con quelli relativi al potenziale visivo evocato a campo intero (FF-VEP).

“RENEW è il primo studio a mostrare la riparazione del sistema nervoso centrale (SNC) grazie alla remielinizzazione e i risultati sostengono il nostro continuo impegno nello sviluppo di questa molecola - ha affermato Andrea Paolillo, Direttore Medico Biogen Italia -. Riteniamo che i dati relativi ad Anti-LINGO 1 siano un punto di partenza verso un nuovo potenziale approccio al trattamento delle malattie demielinizzanti e auspichiamo che i risultati dello studio SYNERGY di Fase II, attualmente in corso, possano fare ulteriore chiarezza sulla potenziale efficacia di questa terapia sperimentale nella Sclerosi Multipla”.

“Lo studio RENEW – aggiunge Paolillo - ha indagato due meccanismi d’azione distinti, la remielinizzazione e la neuro protezione. Riteniamo che l’opportunità di influenzare la neuroprotezione sia stata limitata dalla rapidità con cui le cellule gangliari retiniche e le fibre nervose sono state danneggiate dalla patologia. Questa evidenza offre utili informazioni sulla velocità della perdita assonale in seguito a un attacco di AON e, in combinazione con i risultati positivi dell’endpoint primario, fornirà ulteriori spunti per studi futuri”.

Sul piano della sicurezza e tollerabilità, Anti-LINGO 1 è stato generalmente ben tollerato. L’incidenza complessiva e la gravità degli eventi avversi (EA) sono state comparabili tra i bracci di trattamento. Gli eventi avversi più comuni verificatisi con maggiore frequenza nel braccio trattato con Anti-LINGO 1 rispetto al braccio placebo sono stati fatica, nausea e parestesia.

Gli eventi avversi gravi (EAG) correlati al trattamento con Anti-LINGO 1 hanno riguardato tre pazienti; due hanno sperimento reazioni di ipersensibilità durante l’infusione e uno l’aumento asintomatico delle transaminasi epatiche. Entrambe le manifestazioni si sono risolte con l’interruzione del farmaco. Nel corso dello studio non si è verificato alcun decesso e non si è osservata immunogenicità.

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