quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 28 LUGLIO 2015
Napoli. Gravi tre giovani dopo avere assunto Amnesia

I ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 19 anni, avrebbero acquistato la sostanza stupefacente in un locale sul lungomare. I carabinieri hanno aperto una una indagine. De Magistris: “Sottovalutati i segnali di disagio”. L’esperta: “Possibili danni permanenti”

Sono gravi le condizioni dei tre giovani, di età compresa tra i 16 e i 19 anni, che hanno assunto Amnesia, una sostanza stupefacente recentemente introdotta nelle piazze di spaccio. Sulla vicenda i carabinieri stanno svolgendo accertamenti per individuare il locale sul lungomare di Napoli dove i giovani hanno acquistato la sostanza chimica, frutto della combinazione tra marijuana di pessima qualità e gocce di metadone. I tre ragazzi coinvolti sono una ragazza di 16 anni e due ragazzi di 18 e 19 anni.

Secondo le prime notizie rese note, lo spaccio della sostanza risale a circa venti giorni fa, il consumo da parte dei ragazzi sarebbe avvenuto in momenti diversi e i sintomi dopo l'assunzione sono stati perdita di lucidità e, in particolare la ragazza, avrebbe avuto problemi di capacità motoria.

"L'amnesia – ha spiegato Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell'Università Federico II - può produrre danni permanenti al sistema nervoso soprattutto negli adolescenti perché vivono ancora una fase in cui il sistema è in formazione. E' – ha aggiunto - un mix micidiale tra allucinogeni, come la cannabis, e sostanze deprimenti del sistema nervoso come l'eroina, il metadone e perfino il liquido delle batterie delle automobili. Può produrre danni permanenti al cervello con riflessi sul corpo come al sistema motorio".

Il dato "preoccupante" secondo la direttrice del Dipartimento universitario è che i giovani "non riescono più a stare bene senza il ricorso a sostanze stupefacenti e allucinogene". Da qui la necessita' di una "forte" azione di contrasto che "faccia capire loro - ha aggiunto – i seri pericoli che simili sostanze possono avere sul loro corpo e sulla loro stessa vita. Serve - ha concluso - una rivoluzione culturale che ponga al centro dell'adolescenza il concetto di vita come impegno e non come autodistruzione".

Rispetto alla vicenda, forte preoccupazione "come amministratore e genitore" è stata espressa dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha evidenziato come il tema sia "nazionale e internazionale" e come nelle moderne società ci sia "un forte disagio complessivo di cui si sottovalutano i segnali". Il sindaco ha, pertanto, sottolineato l'importanza di incentivare "politiche pubbliche sul territorio come gli sportelli d'ascolto, i centri di salute mentale e la politica pubblica della sanità" e ha ribadito che "quando si impegnano risorse economiche per il sociale non è un lusso. Per questo - ha aggiunto - noi sindaci ci indigniamo quando dai governi ci sono forti tagli che spesso vanno a intaccare proprio i servizi necessari per dare risposte alla sofferenza".

© RIPRODUZIONE RISERVATA