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Mercoledì 29 LUGLIO 2015
Manovra sanità. Crocetta replica a Zaia: “Quei 500 milioni ci spettano”

Il presidente del Veneto contestava lo stanziamento, nel dl Enti Locali, di 500 milioni a favore della Sicilia e di 2 milioni per i danni causati dal tornado in Veneto. Ma Crocetta non ci sta. “Il mio governo non rivendica né elemosine né logiche parassitarie. Quei soldi ci spettano per una sentenza della Corte costituzionale”.

Quei 500 milioni di euro da destinare alla Sicilia per la copertura del Bilancio “ci spettano per una sentenza della Corte costituzionale, sono soldi dei siciliani che ritornano ai siciliani. Il mio governo non rivendica né elemosine né logiche parassitarie”. Ad affermarlo è il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, in risposto alle affermazioni del presidente del Veneto Luca Zaia che criticava lo stanziamento, nel dl Enti Locali, di 500 milioni a favore della Sicilia e di 2 milioni per i danni causati dal tornado in Veneto.

Per Crocetta, “probabilmente il fatto che da parte di qualcuno venga rappresentato quasi come un regalo del governo, può avere indotto in errore il governatore. Quei soldi ci spettano per una sentenza della Corte costituzionale, sono soldi dei siciliani che ritornano ai siciliani. Il mio governo non rivendica né elemosine nè logiche parassitarie. In due anni e mezzo abbiamo tagliato 3 miliardi di sprechi. Anche sulla sanità Zaia è disinformato: dal 2013 al 2015 è entrata, dopo qualche decennio, all'interno degli standard nazionali e come livello di performance è adesso all'8 posto e non al penultimo come prima".

"Se vogliamo dirla tutta - conclude Crocetta -, il governatore Zaia deve sapere che la Sicilia continua a pagare la più alta quota di compartecipazione sanitaria d'Italia: il 49% contro il 41% delle altre ragioni, percentuale determinata quando la sanità era in perdita; ora che è in utile, perché persiste questa percentuale? E' ora di dire basta ad attacchi precostituiti che non tengono conto dei progressi raggiunti e della pesante situazione ereditata".
 

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