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Sabato 03 OTTOBRE 2015
Nasce FareRete-Innovazione il Bene Comune associazione per il dialogo tra istituzioni e cittadini



Gentile Direttore,
il prossimo 20 Novembre  si terrà a Roma il simposio costitutivo dell’associazione FareRete, con il patrocinio del Ministero della Salute, un’associazione per fare rete in un’ottica di tradizione, sviluppo, innovazione, equità e sostenibilità nel mondo della Salute e della Sanità.
 
Il progetto FareRete nasce da due parole importanti, accomunate dal pensiero che agire e pensare in nome del Bene Comune possa essere possibile e soprattutto innovativo e auspicabile nel momento di crisi attuale, basandosi sulla cultura e idea-forza della fraternità, che pone al centro l’individuo, la persona e la dignità della sua esistenza.
 
Bene Comune come somma dei beni individuali acquisiti attraverso opportunità individuali e sviluppate in funzione del primato dell’io (Ego). In questa società in rapida evoluzione il Bene Comune richiede una continua tensione verso relazioni di scambio tra soggetti sociali, quando essi operano in base ai princìpi di:
 
• primato della persona, personalizzazione del welfare
• sussidiarietà, ci aiutiamo a vicenda l’un l’altro a fare quello che dev’essere fatto
• partecipazione, condivisione  della responsabilità e dell’impegno con agli altri”
 
Il mondo della Salute e della Sanità è stato il terreno dell’azione professionale di Michele Corsaro, ed è anche lo specifico tema del libro-manuale da lui scritto e la cui presentazione, svoltasi il 6 febbraio 2015 presso la Sala Protomoteca del Campidoglio di Roma, ha dato l’occasione di riflettere su temi molto attuali.
 
La Sanità è certamente un banco di prova importantissimo e cruciale, oltre che uno snodo ineludibile quando si parla di economia, sostenibilità e progresso.
In particolare il SSN italiano, disegnato dalla Legge 833 nel 1978, riconosciuto in tutto il mondo come uno dei migliori e più avanzati, si fonda su una serie di valori e di caratteristiche straordinariamente sovrapponibili a quelli che permeano anche l’idea di bene comune: universalità prima di tutto, ma anche equità e solidarietà, che permettono di dare a ciascuno in base al bisogno, quando ne ha bisogno.
Bene Comune, Innovazione e Sanità sono stati dunque il filo che ha legato il progetto FareRete e che nella situazione attuale rappresenta un bacino di stimoli e di riflessioni che possono, da domani, diventare un progetto concreto di vita e di lavoro per rendere migliore il nostro vivere civile.
 
Parlare di innovazione oggi in ambito sanitario significa parlare di progresso scientifico e di nuove terapie, di vantaggi enormi in termini di vite umane salvate, di risparmio a medio e lungo termine grazie alla possibilità di prevenire e curare meglio le persone.
D’altra parte significa anche parlare di importanti investimenti, sia per finanziare la ricerca scientifica sia per rendere disponibili i nuovi trattamenti. Le innovazioni che si stanno susseguendo sempre più rapidamente mettono a dura prova il SSN dal punto di vista finanziario e della sostenibilità.
Proprio per questo è necessario non perdere mai di vista la rotta che ci deve guidare: l’universalità del diritto alla cura e alla salute, sancita dalla Costituzione Italiana.
Dunque il farmaco non può essere considerato alla stregua di un bene di largo consumo e non può rispondere alle classiche regole di mercato.
 
Saper conservare questo tratto universalistico e consegnarlo a chi verrà dopo di noi è l’orizzonte con cui ci dobbiamo misurare per governare la cosa pubblica, una sfida che coinvolge tutti, - un agire condiviso- Il Bene Comune come obiettivo, come sistema di valori cui ispirare i propri comportamenti di tutti i giorni, ma anche come fonte di innovazione inclusiva e non esclusiva, come impronta da dare all’agire individuale e collettivo, come monito a creare valore per la società in cui viviamo.
Il bene comune in questo contesto rappresenta un valore guida e un obiettivo da perseguire, chiamando tutti a raccolta per consegnare alle future generazioni un sistema altrettanto equo e sostenibile, con il Ministero della Sanità come garante di una sanità equa e che consideri la salute come un investimento e non solo come un costo.
 
Il bene comune richiama tutti i cittadini all’etica e al rispetto delle regole di convivenza civile che ci siamo date, ad un circolo di comportamenti virtuosi fatto di assenza di corruzione e di rispetto reciproco, in cui non c’è chi guadagna e chi perde, ma si vince tutti, perché si agisce nell’interesse di tutti e nel rispetto di ciascuno.
 
Nella situazione attuale il rischio che si corre è quello di perdere il concetto di Bene Comune in Sanità, soprattutto a causa della situazione di corruzione e quindi di spreco e inefficienza che pervadono il nostro Sistema Sanitario.
 
Anche in questo caso dunque il progetto di FareRete emerge come straordinariamente attuale e rivoluzionario nell’Italia di oggi, dove il problema della corruzione e dell’inefficienza del servizio erodono le fondamenta di universalità, equità e sostenibilità del nostro Sistema Sanitario.
 
Combattere la corruzione in sanità rappresenta un fondamentale terreno di prova, perché c’è in gioco la sostenibilità del SSN,  cioè il rischio di raggiungere un punto di non ritorno che porterà a discriminare tra chi può e chi non può permettersi un trattamento sanitario adeguato, impoverendo di fatto tutto il Paese.
Agire in prima persona, non solo attraverso comportamenti virtuosi ma anche attraverso il passaparola, la sensibilizzazione, e l’impegno a far riflettere su questi temi chi è vicino a noi.
 
A livello globale, parlare del progetto FareRete pone in primo piano temi sensibili che richiedono una profonda riflessione collettiva: la conoscenza, l’innovazione, l’accesso alle cure e la salute devono sempre rappresentare un bene comune, ma si tratta di un traguardo ancora lontano.
 
FareRete rappresenta anche una risorsa per fare innovazione e rimetterla in circolo per il bene di tutti portando risultati positivi nonostante la scarsità di risorse.
Pensare a FareRete dunque può aiutarci a cambiare punto di vista, a pensare in modo nuovo e più produttivo.
 
Molte giovani aziende italiane hanno seguito questo nuovo modo di organizzare il lavoro, non più dall’alto ma dal basso, riuscendo a coinvolgere le persone al fine di generare valore. Un valore che è diventato un bene comune per tutti.
 
A livello aziendale, il bene comune si può declinare, in qualsiasi comparto di attività, attraverso l’attenzione alle persone nella loro globalità, e non in quanto consumatori o fruitori di qualche servizio.
 
Si può per esempio “Fare marketing rimanendo brave persone”, come sostiene Giuseppe Morici – Presidente Regione Europe del Gruppo Barilla - ripartendo dai fondamentali di questa disciplina, che richiama a valori alti, quali etica, rispetto, verità, costruzione, radicamento,  come opposti alla tentazione di perseguire risultati effimeri, contingenti e non portatori di valore.
 
I buoni esempi non mancano - Pietro Barilla, Adriano Olivetti, Steve Jobs …  - occorre la volontà di seguirli.
 
Rosapia Farese
Ideatrice e promotrice dell’Associazione FareRete Innovazione il Bene Comune – il benessere e la salute in un mondo aperto a tutti - Michele Corsaro

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