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Mercoledì 07 OTTOBRE 2015
Riforma Titolo V. D’Ambrosio Lettieri (CoR): “Si riporti il sistema sanitario nuovamente sotto la competenza centrale dello Stato”

questo in sintesi il contenuto di un emendamento all’art 31 del ddl Boschi, in votazione al Senato, presentato dal componente della commissione Igiene e Sanità del Senato. "Il diritto dei cittadini alla tutela della salute e, dunque, alla prevenzione, alla cura, all’assistenza, sia che vivano a Bolzano oppure a Palermo, è tema inderogabile".

“Si riporti il sistema sanitario nazionale nuovamente sotto la competenza centrale dello Stato: è questo in sintesi il contenuto di un mio emendamento all’art 31 del ddl Boschi in votazione al Senato. Mi auguro che questa modifica venga presa seriamente in considerazione, considerato che governo e maggioranza stanno praticamente impedendo alla minoranza di contribuire a modifiche sostanziali della nostra Costituzione, facendo strame della dignità delle istituzioni, della stessa Carta e di tutto il popolo italiano, comunque la si pensi. Ma quello del diritto dei cittadini alla tutela della salute e, dunque, alla prevenzione, alla cura, all’assistenza, sia che vivano a Bolzano oppure a Palermo, è tema inderogabile". È quanto afferma in una nota, Luigi d'Ambrosio Lettieri (Cor), componente della commissione Igiene e Sanità del Senato.

"L'emendamento riporta in capo allo Stato la programmazione dei servizi sanitari - ha proseguito -. La finalità è quella di porre rimedio al conferimento di competenza esclusiva alle regioni in materia sanitaria. Infatti con la revisione del titolo V, si concede al Presidente di Regione di turno la possibilità di spendere il 75% delle risorse complessivamente disponibili (quanto assorbe attualmente la sanità) a sua totale discrezione e in una condizione priva di qualsiasi controllo da parte dello Stato. La storia recente ha evidenziato i danni prodotti dalla finanza allegra di molte Regioni, soprattutto centro-meridionali, che hanno dilapidato risorse senza costruire nulla di buono e costringendo i propri cittadini alla migrazione sanitaria ogni qualvolta ci fosse un problema serio da affrontare, oltre che a liste d’attesa inaccettabili".
 
"Il federalismo nato dalle modifiche del titolo V, oltre a produrre un neo centralismo regionale e la crescita esponenziale di un contenzioso tra istituzioni, figlio delle ambiguità della legislazione concorrente, ha ampliato le diseguaglianze tra le varie aree del Paese, costringendo il diritto di cittadinanza uno e indivisibile, a venire declinato in modi diversi a seconda del luogo dove ci si trova a vivere. Il che cambia radicalmente lo spazio e le prospettive dei diritti di cittadinanza - che valgono per l'individuo a prescindere dalle condizioni contingenti - in direzione di un contesto in cui essi cessano di essere un bene pubblico nazionale per assumere una valenza locale, trasformando la appartenenza locale nella fonte primaria del diritto sulle risorse”, ha concluso D'Ambrosio Lettieri.
 

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