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Martedì 13 OTTOBRE 2015
Carcinoma midollare della tiroide. Elaborato sistema innovativo per diagnosi precoce

Lo ha messo a punto un equipe di endocrinologi, citopatologi, chirurghi, medici di laboratorio e radiologi dell’Ospedale Israelitico, in collaborazione con il Centro tiroide dell’Ente Ospedaliero Cantonale di Bellinzona. La tecnica che consente di misurare il livello di calcitonina direttamente nel nodulo tiroideo come una specie di marker tumorale misurato dentro il nodulo, è stata  inserita 4 mesi fa nelle linee guida Americane per le malattie della tiroide.

“Una soddisfazione e una grande emozione". Così l’endocrinologo dell’Ospedale Israelitico, Pierpaolo Trimboli, commenta l’ultimo successo ottenuto grazie a una serie di studi dell’equipe di endocrinologi, citopatologi, chirurghi, medici di laboratorio e radiologi dell’Israelitico, in collaborazione con il Centro tiroide dell’Ente Ospedaliero Cantonale di Bellinzona (Ticino, Svizzera), diretto da Luca Giovanella (Professore dell’Università di Zurigo). Questi studi hanno elaborato un metodo innovativo per la diagnosi del carcinoma midollare della tiroide. La tecnica messa a punto dai ricercatori, come spesso avviene, è molto semplice. Questa metodologia consente di misurare il livello di calcitonina direttamente nel nodulo tiroideo come una specie di marker tumorale misurato dentro il nodulo. Ed è risultata così efficace da essere inserita 4 mesi fa nelle linee guida Americane per le malattie della tiroide (American Thyroid Association).

Il carcinoma midollare tiroideo si presenta come un nodulo tiroideo rilevabile all’ecografia o alla palpazione. Si tratta di un tumore raro e particolarmente aggressivo, soprattutto perché, nella maggior parte dei casi, viene diagnosticato tardivamente e quindi, purtroppo, con esito infausto. Questo tumore produce calcitonina, un ormone che agisce sul riequilibrio tra calcio e fosforo, la cui azione però non è mai stata bene individuata. Se la calcitonina viene trovata in misura elevata, o appena “mossa” nel sangue, si è in presenza di un carcinoma midollare. Questi studi si sono concentrati sulla possibilità di ottenere una diagnosi precoce, evidenziando come la calcitonina sia misurabile anche all’interno del tumore stesso. La tecnica è stata perfezionata dai medici dell’Ospedale Israelitico e dell’Ente Ospedaliero Cantonale di Bellinzona.

La tecnica è molto semplice: si esegue un ago aspirato del nodulo, si prepara con il materiale aspirato una provetta e in questo campione verranno misurati i livelli di calcitonina, che sono una sorta di “spia” del tumore. Con l’introduzione di questa tecnica nelle linee guida Usa, il suo uso si è diffuso rapidamente in moltissimi centri, consentendo di diagnosticare precocemente questi tumori. In questi casi, si procede all’asportazione della tiroide, intervento che non è possibile quando la diagnosi è tardiva, ottenendo la guarigione senza sottoporre il paziente alla chemioterapia.

Un successo davvero considerevole, visto che alcuni dei tumori midollari, la cui incidenza è ancora poco conosciuta, ma calcolata intorno al 10 per cento di tutti i tumori tiroidei, si sviluppano su base genetica. La diagnosi precoce diventa infatti fondamentale per evidenziare quei casi che si possono presentare nelle familiarità di primo grado.

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