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Martedì 17 NOVEMBRE 2015
Sardegna. Tossicodipendenze: dalla Regione ribadita necessità di creare una rete a livello centrale

Stamane un incontro tra il Coordinamento delle comunità operanti per il recupero dei tossicodipendenti e per minori in difficoltà (CCS) e il Presidente della Regione Francesco Pigliaru. Si è discusso anche dell’aggiornamento di regole relative alle figure professionali impegnate nei centri e delle modalità di reinserimento.

Si è svolto questa mattina un incontro tra il Coordinamento delle comunità operanti in Sardegna per il recupero dei tossicodipendenti e per minori in difficoltà (CCS) e il Presidente della Regione Francesco Pigliaru. La Regione è stata inoltre rappresentata dal capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, e dall’assessore della Sanità, Luigi Arru. "Abbiamo piena consapevolezza dell'importanza, delle difficoltà ma anche dell'efficacia del lavoro che svolgete, e abbiamo anche la percezione che sia l'intervento giusto per il recupero delle persone. Le vostre sono esperienze di alto livello che riteniamo di dover consolidare e rinforzare" ha detto il Presidente della Regione Pigliaru.

Dopo il saluto del Presidente, i responsabili delle Associazioni presenti al Tavolo hanno presentato le loro riflessioni ed esperienze chiedendo alla Regione risposte in particolare sul budget regionale vincolato e su maggiori certezze relative al contratto. La creazione di una Rete a livello centrale che permetta di condividere esperienze, saperi e memoria è stata riaffermata dall’assessore della Sanità Luigi Arru. “In questi anni si è sentita la mancanza dell’integrazione socio-sanitaria. Noi stiamo cercando di dare un segnale forte. Vogliamo creare maggiore integrazione tra pubblico e privato. Esiste un mare magnum di risorse e potenzialità che hanno bisogno di essere coordinate. Non serve una delibera o un decreto per trasformare la realtà ma modalità innovative, gestite in rete, che riescano a creare nuove opportunità” ha concluso l’esponente della giunta Pigliaru.

Si è discusso inoltre dell’aggiornamento di regole relative alle figure professionali impegnate nei centri e delle modalità di reinserimento. Spanu ha sottolineato l’impegno della Regione per dare adeguato spazio alla rete territoriale delle comunità terapeutiche, facendo valere l’idea che la valorizzazione della persona non deve necessariamente passare attraverso le strutture ospedaliere.

In sintesi, è stata riaffermata la necessità di trovare soluzioni più flessibili per usare le risorse, ragionare in termini di regia regionale e applicare modalità di accreditamento più attente e severe, così come garanzie specifiche di standard che devono essere certificabili. Con l’obiettivo di dare le prime risposte entro un mese relativamente a contratti e budget, al termine dell’incontro si è condivisa la volontà di analizzare una proposta delle Comunità sulla risoluzione delle criticità più immediate.
 

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