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Mercoledì 25 NOVEMBRE 2015
Il Piemonte riorganizza i laboratori analisi. Saitta: "Risparmi del 20-30%, ma nessuno chiuderà"

Secondo l’assessore i risparmi deriveranno prevalente dalla razionalizzazione delle forniture. Attualmente i laboratori analisi della rete ospedaliera piemontese sono 38, effettuano circa 79 milioni di analisi all'anno con una spesa che si aggira intorno ai 250 milioni di euro. Per Saitta, "è bene che la diagnostica specialistica sia concentrata negli ospedali in cui sono presenti la maggior parte delle specialità cliniche".

In Piemonte oggi i laboratori analisi della rete ospedaliera sono 38, ogni ospedale ne ha uno, con un significativo volume di prestazioni, circa 79 milioni di analisi all'anno: nessuno chiuderà, ma la Regione Piemonte ha approvato la riorganizzazione di questa rete con una delibera di programmazione - adottata dalla Giunta Chiamparino nella seduta di lunedì 23 novembre - che avrà attuazione nel corso del 2016 e che è finalizzata a migliorare l’efficacia diagnostica, l’appropriatezza nei servizi e l’efficienza economica.

"Ci apprestiamo a fare anche in Piemonte quanto da anni è già stato fatto in altre Regioni, tra tutte Toscana ed Emilia Romagna, con rilevanti risparmi di gestione. La riorganizzazione non significa in alcun modo cambiamento dei servizi per i cittadini, i centri di prelievo saranno tutti mantenuti nel numero e nella dislocazione attuale così come ogni laboratorio” spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta.

“In conformità con il riordino della rete ospedaliera piemontese - ha spiegato l'assessore -, riorganizziamo la rete dei laboratori concentrando negli ospedali Hub con il DEA di II° livello gli esami ad elevata automazione e le analisi complesse. È bene che la diagnostica specialistica sia concentrata negli ospedali in cui sono presenti la maggior parte delle specialità cliniche: solamente con un elevato numero di analisi è possibile ottenere condizioni economiche favorevoli e realizzare una vera economia di scala in un sistema che ci costa circa 250 milioni di euro l'anno. La razionalizzazione porterà al Piemonte un risparmio del 20-30% prevalentemente in relazione alle forniture -  conclude Saitta per il quale - questa riorganizzazione ci consentirà di liberare risorse da investire nel miglioramento dei nostri servizi, senza che nulla cambi per i cittadini”.
 
Il progetto prevede che la rete dei laboratori analisi ad alta automazione da realizzare in Piemonte nel corso del 2016 abbia tre sedi a Torino ovvero Città della Salute (che sarà l'unico centro regionale per gli esami rari), San Giovanni Bosco e Mauriziano (in questo ultimo caso in sinergia con il San Luigi che manterrà le sue specificità collegate alle analisi per le emoglobinopatie) e poi altre tre sedi nelle aziende ospedaliere di Cuneo, Alessandria e Novara (negli ultimi due casi compatibilmente con gli spazi disponibili ed in sinergia con Novi Ligure e Biella); infine una sede nell’Asl di Asti che sarà Hub anche per la Asl CN2.

Claudio Risso

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