quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 02 DICEMBRE 2015
Ipercolesterolemia familiare. Interrogazione di Mandelli (FI) per promuovere campagna di sensibilizzazione e per istituire registro centrale nazionale

Con l'interpellanza presentata ai ministri della Salute e dell’Economia e delle Finanze il senatore chiede che la campagna venga messa a punto con il coinvolgimento degli ordini professionali dei medici e dei farmacisti, delle associazioni di categoria di riferimento e delle società scientifiche. L'istituzione del registro avverebbe in accordo con le Regioni, tramite un programma di ‘screening a cascata’ sui parenti dei soggetti più a rischio.

Presentata un’interrogazione ai ministri della Salute e dell’Economia e delle Finanze per verificare se “non intendano opportuno promuovere una campagna di sensibilizzazione sull'ipercolesterolemia familiare, anche attraverso gli ordini professionali dei medici e dei farmacisti, le associazioni di categoria di riferimento, nonché le società scientifiche interessate, in particolare le società dei medici di medicina generale, per promuovere la diagnosi precoce”. Obiettivo dell’iniziativa sarebbe sostenere la diagnosi precoce e accrescere la sensibilizzazione in materia. Il testo reca la firma del senatore Andrea Mandelli (Forza Italia).

Altro obiettivo dell’interrogazione risiede nell’istituzione, in accordo con le Regioni, di un registro centrale nazionale “basato su un programma di ‘screening a cascata’, ovvero effettuare test del colesterolo dei parenti più stretti dei soggetti ritenuti a rischio, così come avviene in altri Paesi europei”. Mandelli domanda inoltre ai due ministri “quali misure intendano attuare, nel rispetto del federalismo sanitario, per semplificare l'accesso alla diagnosi e alla terapia, anche al fine di garantire risparmi per lo Stato nel medio e lungo periodo.

Un maggior impegno in materia è auspicato in considerazione del quadro di riferimento. Le malattie cardiovascolari costituiscono infatti la prima causa di mortalità nei Paesi occidentali. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità esse sono responsabili di 17,3 milioni di morti premature ogni anno; E in Italia sono state 185.000 le morti per malattie cardiovascolari nel 2012, come evidenziato dai dati Istat del 2014.
Le cure e la riabilitazione delle persone colpite hanno costi socio-sanitari elevati e sempre crescenti: i dati dell’Inps mostrano che i costi sanitari diretti per le malattie cardiovascolari in Italia ammontano a circa 16 miliardi di euro, mentre quelli relativi alla perdita di produttività sono stimati in 5 miliardi. Sempre l'Inps segnala che le malattie del sistema cardiocircolatorio rappresentano la prima voce di costo in termini di assegni di invalidità.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA