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Lunedì 07 DICEMBRE 2015
La truffa di ‘registromedici.com’. Antitrust sanziona con 500 mila euro la United Directorios Lda
Le prime segnalazioni erano già partite nel 2010 e nel 2013 la Finanza aveva posto sotto sequestro il sito della società portoghese. In sostanza i medici ricevevano fatture per importi consistenti, anche oltre mille euro, per l’iscrizione a una banca dati online a cui non avevano mai chiesto di aderire. Inoltre ai camici bianchi venivano anche inviati diversi solleciti di pagamento anche con toni intimidatori. IL PROVVEDIMENTO
“A seguito di una pratica commerciale aggressiva, l’Antitrust ha irrogato una sanzione di 500.000 euro alla società portoghese United Directorios Lda”. È quanto riporta l’Antitrust specificando che “il procedimento era stato aperto in base alle segnalazioni di numerosi operatori medico-sanitari italiani che hanno ricevuto fatture per importi consistenti, anche oltre mille euro, per l’iscrizione a una banca dati online (www.registromedici.com) a cui non avevano mai chiesto di aderire”. Le prime segnalazioni erano partite nel 2010 e poi nel 2013 la Guardia di Finanza aveva posto sotto sequestro il sito.
Come ricorda l’Autorità “la pratica commerciale in questione era particolarmente articolata e complessa. All’inizio la società raccoglieva i dati relativi agli operatori medico-sanitari, senza informarli preventivamente. Poi li pubblicava in un database denominato “Registro Italiano dei Medici”, accessibile esclusivamente online sul sito www.registromedici.com”.
Gli incaricati della United Directorios Lda “contattavano poi sistematicamente gli operatori medico-sanitari inseriti nel Registro, chiedendo loro di verificare e correggere i propri dati riportati in un modulo: questo, una volta firmato e ritrasmesso, comportava l’inconsapevole sottoscrizione di un abbonamento al servizio telematico di annunci pubblicitari a pagamento sopra descritto, di durata triennale. In caso di mancata disdetta scritta, il rapporto veniva automaticamente rinnovato. Solo dopo la scadenza dei termini per l’esercizio del diritto di ripensamento contrattualmente previsto, la società portoghese procedeva a inviare la fattura della prima rata annuale. A questa faceva seguito una lunga serie di solleciti di pagamento delle rate insolute, caratterizzati da toni sempre più aggressivi, con l’aggiunta di ulteriori somme a titolo di interessi di mora e spese di recupero”.
“In diversi casi – precisa l’Antitrust - , inoltre, la United Directorios Lda ha rafforzato il meccanismo intimidatorio, reiterando i solleciti di pagamento e minacciando di adire un’autorità giudiziaria straniera per procedere al recupero coattivo dei crediti nei confronti delle microimprese medico-sanitarie coinvolte dalla pratica commerciale. La stessa società paventava contemporaneamente la possibilità di un ulteriore aggravio economico rispetto alle somme già richieste”.
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