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Giovedì 31 MARZO 2011
Tagli ai generici. Mandelli: “E’ urgente un’analisi complessiva della filiera”

Dopo l’approvazione della delibera Aifa sul taglio dei prezzi dei generici, il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, è intervenuto sulla necessità di una riflessione generale sull’assistenza farmaceutica, con la partecipazione di tutti i protagonisti del comparto. “Le giuste esigenze di risparmio – ha detto - vanno coordinate con la necessità di salvaguardare le capacità produttive e il servizio sul territorio”.

“Il nuovo intervento sulla spesa farmaceutica rilancia la necessità, da parte di tutto il comparto ma anche della parte pubblica, di elaborare una strategia che tenga conto delle necessità e delle criticità di tutta gli attori del mondo del farmaco”. Ad affermalo è il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli, a commento della riduzione del prezzo dei farmaci a brevetto scaduto decisa dall’Agenzia del farmaco. “Una necessità che abbiamo più volte fatto presente dalle vicende del Decreto Abruzzo in poi”, ha ricordato Mandelli osservando come la discesa dei prezzi dei farmaci non coperti da brevetto sia un’evidente tendenza mondiale, ma riguardo alla quale devono essere considerati alcuni “pericoli”. “C’è il rischio che alcuni medicinali, anche importanti, scendano al di sotto della soglia dello’economicità per chi li produce, come è accaduto per esempio per alcune eparine più datate”, evidenzia Mandelli. “Poi c’è l’aspetto della dispensazione: come è possibile remunerare un professionista con un margine su un farmaco che costa due euro? Non si tratta di consegnare, ma di verificare confezione e dosaggio, risolvere i dubbi del paziente e assicurare la gestione della prescrizione. È per questo che in alcuni dei Paesi che l’Aifa ha preso come riferimento per il prezzo dei generici è previsto un ulteriore riconoscimento per la dispensazione dei farmaci più economici, in termini di margine o di quota fissa”.
La Fofi, ricorda Mandelli, sostiene da tempo  che si debba rivedere la remunerazione della farmacia, in modo che la giusta necessità delle Regioni di contenere la spesa non si traduca nel depauperamento del servizio farmaceutico sul territorio. “In questo senso, le vicende della Francia, uno dei Paesi presi a riferimento, mostrano come mettere in crisi la stabilità economica delle farmacie porti alla loro chiusura nelle aree meno favorite, quelle dove la farmacia svolge un ruolo di presidio sanitario irrinunciabile. Non a caso è recente la decisione del ministro della salute francese Xavier Bertrand ha disposto un’indagine conoscitiva sullo stato della rete delle farmacie proprio per trovare correttivi alla difficile situazione economica. È venuto il momento – conclude Mandelli - che anche in Italia si esaminino in modo organico i problemi del settore, cercando soluzioni razionali e condivise alle criticità”.  
 
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