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Venerdì 08 GENNAIO 2016
Influenza. Da ottobre a oggi colpiti 764mila italiani. Il virus ancora a livelli di base. Ma gli esperti prevedono prossima escalation

In tutte le Regioni l’incidenza è sotto la soglia tranne Piemonte, PA di Trento, Lazio, Campania, Sardegna e Basilicata. Merito anche del clima e delle temperature elevate registrate fino a Capodanno. Ma adesso, con l'arrivo del freddo e del ritorno al lavoro e a scuola, ci dobbiamo aspettare una rapida crescita dei casi. IL REPORT DELLA 53ª SETTIMANA

Nella settimana a cavallo di fine anno, quella dal 28 dicembre al 3 gennaio, il sistema di sorveglianza Influnet dell’Istituto superiore di sanità ha stimato in 746mila i casi di influenza verificatesi in Italia da ottobre, di cui 100mila registrati proprio in quest'ultima settimana di rilevazione del 2015.
 
L’attività dei virus influenzali è comunque ancora ai livelli di base, anche se il livello di incidenza è salito a 1,64 casi per mille assistiti.
 
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è stata pari a 5,59 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 2,04 nella fascia 15-64 anni a 1,68 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 0,65 casi per mille assistiti.

In tutte le Regioni l’incidenza permane sotto la soglia epidemica tranne in Piemonte, nella P.A. di Trento, nel Lazio, in Campania, in Sardegna e in Basilicata.
 
Le soglie per la stagione in corso sono: 2,36 casi per mille assistiti (livello basale), 6,47 (intensità bassa), 12,78 (intensità media), 17,27 (intensità alta), oltre 17,27 (intensità molto alta).
 
L’attività dei virus influenzali – sottolinea il bollettino Influnet - è ai livelli di base e, nelle ultime due settimane, il valore dell’incidenza, è inferiore a quello raggiunto in molte delle precedenti stagioni influenzali.
 
Per Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, ciò è conseguenza delle “calde temperature sopra la media stagionale che ci hanno accompagnato fino a Natale e che hanno contribuito a limitare il numero dei casi dell’influenza”.
 
Ma per il virologo milanese le temperature rigide di questo inizio d’anno e il ritorno al lavoro e a scuola renderanno più facile la circolazione del virus influenzale.
Ed è probabile un picco nelle prossime settimane di cui – avverte Pregliasco – “ne faranno le spese le categorie più a rischio se non vaccinate”.

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