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Venerdì 15 GENNAIO 2016
Ddl Concorrenza. Farmacieunite: “Sviluppare il dialogo con il capitale è l'unico modo per combatterlo”

E' la valutazione formulata dal presidente nazionale, Franco Gariboldi Muschietti, che osserva: “La soluzione più intelligente è sedersi al tavolo con i soggetti del capitale che guardano con interesse alla farmacia, per aprire immediatamente un dialogo dal quale possano scaturire soluzioni equilibrate che tutelino l’interesse del sistema farmaceutico e della sanità italiana”.

“Anziché combattere guerre pregiudiziali, con urla e strepiti da una parte e dall’altra, sarebbe meglio sedersi a un tavolo con tutti i soggetti più direttamente interessati a entrare come soci di capitale nella proprietà delle farmacie, per trovare soluzioni che consentano di proteggere e sviluppare il ruolo sociale, sanitario, politico ed economico della farmacia italiana”. Così, Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, interviene in merito al dibattito di questi giorni sul Ddl Concorrenza.

“In questi mesi, il mondo delle farmacie ha guardato in prevalenza all’ipotesi dell’ingresso del capitale come a una iattura che può essere combattuta unicamente in un’ottica di rete capace di portare le farmacie aperte al pubblico ‘a mettersi insieme’ sul piano economico, gestionale e operativo” afferma ancora Muschietti. “Ma, ferma restando la validità del principio – sottolinea - la sua realizzazione, a voler essere concreti, appare pressoché impossibile da realizzare, almeno su larga scala. Fare rete, infatti, funziona con un numero limitato di soggetti aggregati, impresa impossibile se riferita alle 18.000 farmacie italiane. Che peraltro, anche laddove riuscissero a essere compatte e sviluppare strategie professionali e commerciali comuni, si troverebbero sempre a fare i conti con lo strapotere economico degli interessi di capitale”.

“Meglio dunque farli subito e a prescindere, quei conti” conclude Muschietti “sedendo al tavolo con i soggetti del capitale che guardano con interesse alla farmacia, per aprire immediatamente un dialogo dal quale possano scaturire soluzioni equilibrate che, prima e più ancora che della salvaguardia di tutti gli interessi in gioco, tutelino l’interesse del sistema farmaceutico e della sanità italiana”.
 

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