quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Sabato 01 GENNAIO 2011
Doping. Mandelli: “I farmacisti possono fare molto per informare sui rischi”

Il presidente della Fofi, appena nominato componente della Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive, spiega in questa intervista come i farmacisti possano dare un forte contributo nella lotta al doping attraverso il contatto diretto con gli sportivi dilettanti, i giovani e le loro famiglie.

Dottor Mandelli, cosa possono fare i farmacisti per contrastare il fenomeno del doping?
Possiamo fare molto, perché noi siamo in diretto contatto coni cittadini e dunque possiamo parlare, e spiegare i rischi, agli sportivi dilettanti, ai giovani e ai loro genitori. Perché il doping è pericoloso non tanto per i professionisti, che sanno quali rischi corrono, ma soprattutto per i dilettanti e gli appassionati. E i farmacisti possono essere attori importanti in quelle campagne di informazione e di sensibilizzazione che la Commissione vuole avviare.

Sempre più spesso palestre e negozi specializzati propongono integratori “miracolosi”. Crede che sia pericoloso?
Senza generalizzare, ovviamente, ma queste offerte sono spesso l’anticamera che invita ad andare oltre, a superare la riga del consentito. Proprio per questo sono contento di questo incarico, perché sono convinto che noi farmacisti possiamo fare qualcosa di importante, utilizzando la nostra capacità di instaurare un dialogo con le persone.

Non le pesa questo nuovo incarico?
Tutt’altro. Voglio ringraziare il sottosegretario Crimi e il ministro Fazio che mi hanno voluto chiamare a far parte della Commissione per la vigilanza sul doping, riconoscendo così il valore dell’attività dei farmacisti e il lavoro svolto dal Comitato centrale della Fofi. Dopo la nomina al Consiglio Superiore di Sanità, questa è un’ulteriore dimostrazione di come la Federazione abbia saputo rafforzare quel ruolo di supporto alle finalità dello Stato che le viene attribuito dalla legge, ma che si era un po’ appannato. Oggi il Governo ha capito a pieno l’importanza strategica della nostra categoria.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA