quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 29 GENNAIO 2016
Integratori alimentari. Osservatorio Federsalus: Italia leader in Europa

Al bisogno di salute di un consumatore sempre più evoluto l’industria risponde investendo in qualità e innovazione, lo confermano i dati del primo osservatorio della filiera italiana degli integratori alimentari avviata da FederSalus. Italia leader in Europa e settore in forte crescita, in controtendenza rispetto alla crisi. Gli integratori alimentari valgono oggi oltre 2,5 miliardi di euro, di cui il 92,1% venduti in farmacia.

L’integratore alimentare gioca un ruolo da protagonista nell’healthcare insieme al farmaco e il mercato italiano è leader in Europa per dimensioni, crescita e articolazione. Secondo Federsalus gli integratori alimentari valgono oggi oltre 2,5 miliardi di euro, di cui il 92,1% venduti in farmacia, e rappresentano la seconda quota di mercato dopo il farmaco etico con una crescita nell’ultimo anno di quasi il 9% che supera il farmaco di automedicazione. L’integratore è oggi un prodotto per il consumo di massa per la gestione di esigenze molto articolate e specifici ‘disturbi’,  e nell’ultimo anno ha registrato vendite per  circa 183 milioni di confezioni rispondendo ai bisogni di un consumatore con esigenze di salute sempre più evolute.

Accanto alle aziende specializzate, l’industria degli integratori si compone di aziende di primo livello di matrice farmaceutica, cosmetica e che spesso operano anche nell’industria del food. Le imprese del settore rispondono all’evoluzione dei bisogni di salute e di benessere con investimenti in qualità e innovazione. Lo dimostrano le principali evidenze emerse dalla prima indagine del Centro Studi FederSalus sulla filiera italiana degli integratori alimentari che ha coinvolto 108 tra le aziende associate. I ricavi industriali superano un miliardo di euro, l’occupazione è cresciuta del 51% nell’ultimo anno, in controtendenza rispetto alla crisi, il 58% ha aumentato il fatturato estero e complessivamente la quota dell’ export è pari al 18,6% del valore della produzione.

E’ una fotografia molto approfondita quella emersa dall’indagine, il primo capitolo di una serie di analisi che saranno promosse dal nuovo Centro Studi FederSalus. Le informazioni ottenute dalle imprese associate a FederSalus (162 in totale) sono statisticamente molto significative e rappresentative dell’intero comparto della produzione e distribuzione degli integratori alimentari. La mappatura, così disegnata, consente di inquadrare al meglio lo stato di salute del settore e conferma l’utilità dei progetti strategici pianificati per la crescita dell’Associazione. Ad esempio la stretta correlazione tra l’internazionalizzazione delle imprese e la crescita del loro fatturato conferma l’importanza di attività specifiche a sostegno delle PMI, già avviate con la collaborazione con Bologna Fiere.

 “Abbiamo concepito questo nuovo format in partnership con FederSalus per fare sistema ed esportare all’estero l’eccellenza della filiera produttiva degli integratori alimentari che può vantare i più altri standard di sicurezza e di qualità dei prodotti – afferma Roberto Valente, Bologna Fiere -. Le aziende partecipanti  non solo avranno la possibilità di ottenere una visibilità internazionale in Italia ma potranno entrare nel circuito internazionale del gruppo di BolognaFiere e partecipare a manifestazioni estere di assoluto rilievo a costi assolutamente sostenibili anche per le piccole e medie realtà”.
“Per KPMG la partnership con FederSalus è l’occasione per mettere a disposizione delle aziende partecipanti la nostra conoscenza del contesto della salute e le nostre migliori esperienze di settore - afferma Luca Pinto di KPMG -. Le aziende che parteciperanno all’iniziativa FederSalus avranno il vantaggio di aderire ad un progetto in cui condividere non solo numeri e modelli, ma anche un percorso per governare al meglio le opportunità e i rischi del mercato degli Integratori”.

“L’integratore gioca ormai un ruolo da protagonista in ambito healthcare e l'industria italiana è leader in Europa - afferma Marco Fiorani, Presidente FederSalus – ma si muove all’interno di un quadro regolatorio ancora acerbo e poco rappresentativo della realtà della domanda e dell’offerta, che richiede parametri e regole chiare ma anche coerenti con la natura e la destinazione d’uso dei prodotti. Le evidenze del Centro Studi FederSalus saranno uno strumento molto importante per migliorare la consapevolezza dei decision makers in questa direzione”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA