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Venerdì 05 FEBBRAIO 2016
Contratti. Cosmed dopo incontro con Aran: “Consenso su area autonoma medica all’interno del nuovo comparto Sanità. Ma problemi su rappresentatività”

Dopo la proposta dell'Agenzia di ridurre i comparti da 12 a 4 il segretario della Confederazione dei medici dirigenti Cavallero fa il punto. “Consenso su area autonoma della dirigenza medica senza la dirigenza tecnico-professionale nel nuovo comparto Sanità”. Ma rimangono alcuni nodi da sciogliere sulla rappresentatività su cui la Cosmed sollecita il Governo.

La confederazione dei medici dirigenti fa il punto dopo l’incontro all’Aran in cui è stata presentata ai sindacati la proposta dei nuovi comparti contrattuali della Pa che passeranno da 12 a 4. La sanità avrà un suo comparto al cui interno si è registrato consenso rispetto ad un’area autonoma della dirigenza medica e sanitaria.
 
E’ ripresa ieri in Aran la trattativa sulla composizione delle aree e comparti, si tratta del contratto nazionale quadro che deve obbligatoriamente precedere la ripresa della stagione contrattuale. Appare ormai assodata la composizione delle quattro aree e comparti (ogni area e comparto dara vita ad un contratto nazionale di categoria) come ribadito dalla stessa Aran. Resta da definire la collocazione dell’Università e della ricerca che la più parte delle confederazioni e la stessa Aran ritiene debba confluire nel comparto scuola a formare un polo della conoscenza. Trova però consenso la principale richiesta della Cosmed sostenuta da sempre ovvero il riconoscimento di un’area autonoma della dirigenza medica e sanitaria”. È quanto afferma in un’informativa Giorgio Cavallero Segretario Generale COSMED che precisa come “soltanto UIL ritiene invece che la sanità debba confluire con la dipendenza e la dirigenza delle Regioni e dei comuni per fare spazio ad un area e a un comparto autonomo dell’Università e della ricerca”
 
Restano sul tappeto alcuni dettagli non secondari. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Per Cavallero “In primo luogo non si è ancora provveduto alla certificazione della rappresentatività per l’opposizione di alcune sigle rappresentate nel Comitato Paritetico che temono che la certificazione e la determinazione delle nuove aree possa alterare la rappresentatività escludendole dai tavoli contrattuali. Ne deriva la richiesta che rappresentatività e prerogative sindacali (in particolare permessi e distacchi) siano determinate sulle vecchie aree e comparti. In pratica un salvacondotto nel passaggio dal vecchio al nuovo regime”.
 
In questo senso la COSMED richiede con forza che si proceda sollecitamente alla certificazione e ricorda che il ritardo nella certificazione e nella determinazione delle aree costituisce un facile alibi per il Governo nel giustificare il ritardo della ripresa della stagione contrattuale”.
 
No alla dirigenza tecinico professionale nella dirigenza medica. Nel merito della composizione dei soggetti che devono entrare nell’area della dirigenza medica e sanitaria il segretario Cosmed ha ribadito che “la dirigenza tecnica professionale e amministrativa del Ssn deve essere inclusa con la dirigenza delle Regioni e non con la dirigenza medica e sanitaria. Si tratta di uno dei cardini della proposta della Cosmed confluita in una disposizione di legge, come del resto ha ricordato la stessa Aran. Riteniamo invece che la dirigenza sanitaria delle Arpa debba restare nel contratto della dirigenza medico sanitaria di cui fa attualmente parte. Non è stata esplicitamente affrontata, ma cova tra le ceneri, la problematica di un eventuale collocamento della cosiddetta dirigenza infermieristica”.
 
Infine, Cavallero ricorda che resta da definire la questione della Presidenza del Consiglio dei Ministri “le cui disposizioni legislative la riconoscono come area autonoma di contrattazione ma non è chiaro se rientri nei quattro comparti previsti dalla Brunetta (d.lgs.150/2009). Del resto dal riconoscimento di questa area dipende la sopravvivenza di alcune confederazioni. Pertanto si tratta di una trattativa che innegabilmente ha subito un’accelerazione, ma che impatta su materie complesse come la rappresentatività e le prerogative sindacali. Inoltre la stratificazione ossessiva di leggi accumulate negli anni, senza contrattazione effettiva rendono il quadro molto complesso e impongono ad Aran e sindacati un duro lavoro per scongiurare o perlomeno limitare il ricorso al contenzioso”.
 
Nuova convocazione tra 10 giorni. ARAN riconvocherà le parti tra 10 giorni circa. Tuttavia occorre far presto: i contratti non possono aspettare e non vogliamo essere responsabili di ulteriori ritardi. 
 

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