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Lunedì 29 FEBBRAIO 2016
Sciopero medici. Arriva anche l’adesione dei pediatri della Fimp

La decisione è stata presa a conclusione del Consiglio Nazionale della Fimp riunitosi a Roma. Fimp ha sottolineato in particolare la "ricaduta negativa" sull'assistenza all'infanzia dovuta al decreto appropriatezza, il rischio di privatizzazione del Ssn e l'aumento dei carichi burocratici per i medici che rendono "sempre più difficile" il rapporto medico-paziente.

La Federazione italiana medici pediatri aderisce allo sciopero generale proclamato dall’intersindacale medica per i prossimi 17 e 18 marzo. La decisione è stata presa a conclusione del Consiglio Nazionale della Fimp riunitosi a Roma. Pur tenendo conto della disponibilità al confronto espressa da parte del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che in un recente incontro con i sindacati medici ha aperto nuove possibilità di dialogo, nel corso del suo Consiglio Nazionale Fimp ha sottolineato in particolare alcune delle motivazioni alla base della scelta di scioperare operata da parte dei pediatri di famiglia:
- la ricaduta negativa sull’assistenza all’infanzia e sulla quotidianità dell’attività professionale del pediatra di famiglia derivante da alcuni provvedimenti legislativi come ad esempio il decreto sull’appropriatezza, per quanto attualmente in fase di revisione con temporanea sospensione delle sanzioni a carico dei medici;
- la sussistenza di fattori di rischio rispetto ad un Sistema Sanitario Nazionale equo ed universale che deve rimanere esente da influssi di privatizzazione;
- l’aumento progressivo dei carichi di lavoro burocratici della nostra categoria, che rendono sempre più difficile il rapporto medico-paziente nel rispetto del rapporto di fiducia.
 
La Fimp ha approvato all’unanimità dei presenti l’adesione allo sciopero e ha raccomandato alla dirigenza nazionale la ricerca di ulteriori forme di protesta che rendano visibili alla opinione pubblica e alle Istituzioni le ragioni della categoria rispetto ad una vertenza che accomuna tutta la classe medica e la società civile.

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