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Mercoledì 02 MARZO 2016
Meningite in Toscana. La circolare del Ministero con il punto della situazione e le misure di profilassi. Nel 2016 registrati 4 decessi

La circolare, firmata dal direttore generale per la Prevenzione Ranieri Guerra, raccomanda di provvedere alla segnalazione dei casi di malattia batterica invasiva entro le 48 ore previste dal protocollo e di effettuare la determinazione del sierogruppo nel più breve tempo possibile, se necessario anche attraverso l’invio dei campioni al laboratorio nazionale di riferimento.

Il Ministero della Salute ha emanato una circolare contenente indicazioni alle regioni per il rafforzamento della sorveglianza, al fine di monitorare la situazione anche sul restante territorio nazionale e, se necessario, implementare nuove strategie di controllo in relazione ai casi di Meningite da Meningococco C. Al momento non è stato ritenuto opportuno predisporre particolari raccomandazioni per le persone che si recano per viaggi occasionali (lavoro o turismo) nelle aree maggiormente interessate dall’aumento dei casi (Azienda USL Toscana Centro), ma si ribadisce che la frequentazione di locali molto affollati, per alcune ore (per esempio discoteche), l’uso di alcol e la abitudine al fumo, durante i periodi con un aumento dei casi di malattia invasiva da meningococco, potrebbe aumentare il rischio di contagio attraverso il contatto ravvicinato con potenziali portatori.

La circolare, firmata dal direttore generale per la Prevenzione Ranieri Guerra, ricorda che a fronte dei 31 casi, inclusi 6 decessi, attribuibili al sierogruppo C, segnalati nel 2015 al sistema di sorveglianza nazionale (in confronto ai 2 del 2014 e ai 3 del 2013), al 26 febbraio 2016 sono stati registrati 12 casi di malattia invasiva da meningococco C, di cui 4 con esito fatale. Sebbene il numero dei casi sia solo relativamente elevato, dal momento che esso è stato nettamente superiore rispetto all’atteso, sono state intraprese, da parte della Regione Toscana, sia misure di controllo immediate con chemioprofilassi dei casi e indagini epidemiologiche, sia una campagna di vaccinazione che progressivamente ha esteso l’offerta vaccinale ad adolescenti, adulti e anziani, essendo stati registrati casi in tutte le fasce d’età.

Dall’analisi delle segnalazioni pervenute al sistema di sorveglianza nazionale delle malattie batteriche invasive, non è emerso un aumento dei casi in altre Regioni italiane, né nel 2015 né nei primi mesi del 2016. Tuttavia, non potendo escludere la diffusione, anche in altre regioni, dei casi di malattia causati dal medesimo clone di meningococco C isolato in Toscana, si ritiene opportuno rafforzare la sorveglianza, al fine di monitorare la situazione anche sul restante territorio nazionale e, se necessario, implementare nuove strategie di controllo.

Per questo motivo, si raccomanda di provvedere alla segnalazione dei casi di malattia batterica invasiva entro le 48 ore previste dal protocollo e di effettuare la determinazione del sierogruppo nel più breve tempo possibile, se necessario anche attraverso l’invio dei campioni al laboratorio nazionale di riferimento secondo il protocollo per la sorveglianza nazionale delle malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo e delle meningiti batteriche in Italia.

Qualora la malattia risultasse causata dal sierogruppo C, bisogna contattare immediatamente il laboratorio di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per l’invio del ceppo ai fini di maggiori caratterizzazioni e indagini genomiche. Qualora l’isolato si rivelerà correlato allo stesso clone dei casi da Meningococco C in Toscana (fine typing C:P1.5-1,10-8:F3-6:ST11), si richiederà anche la compilazione della scheda di indagine integrativa (allegata alla circolare), allo scopo di rilevare la circolazione dello stesso clone in altre aree del Paese e, eventualmente, di identificare un collegamento epidemiologico con i casi registrati in Toscana. Tale scheda integrativa dovrà essere inviata al Ministero della Salute (e-mail: malinf@sanita.it ) e all’Istituto Superiore di Sanità (e-mail: sorveglianza.epidemiologia@pec.iss.it e mipi@pec.iss.it ).
 

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