quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 01 APRILE 2016
Formazione specialistica.  Nuove regole anche per biologi, chimici, farmacisti, fisici e psicologi

E' quanto porevedono le proposte formulare dai sindacati per la legge delega prevista dall'articolo 22 del Patto per la Salute in materia di personale del Ssn. Si riconoscerebbe finalmente un modello formativo univoco per tutta la dirigenza sia medica che sanitaria, quale vera e propria diversa ed innovativa modalità di accesso al lavoro nella sanità pubblica

Nell’ambito delle proposte dell’Intersindacale della Dirigenza Medica e Sanitaria, ed in particolare di Anaao Assomed Settore Dirigenza Sanitaria, i biologi, i chimici, i farmacisti, i fisici, gli psicologi  pubblici hanno proposto al Ministro della Salute di prevedere un nuovo percorso formativo per l'accesso al Ssn per i dirigenti sanitari.
 
Un sistema di accesso al SSN profondamento innovato che riconosca il ruolo formativo delle strutture e dei servizi del SSN, ancorché all’interno di una rete di formazione universitaria. La proposta formulata, che tiene conto di ipotesi predisposte anche dai Ministeri dell’Università e Salute e dalle stesse Regioni propone di costituire una rete formativa accreditata di cui facciano parte le università, gli ospedali, la aziende sanitarie ed i relativi servizi territoriali, gli IZS e le ARPA.
 
Si riconoscerebbe finalmente un modello formativo univoco per tutta la dirigenza sia medica che sanitaria, quale vera e propria diversa ed innovativa modalità di accesso al lavoro nella sanità pubblica.
 
Come concordato con il Ministro della Salute sono state delineate nuove modalità di accesso al sistema senza rinunciare alla qualità del percorso formativo legato alla specializzazione universitaria, con ciò finalmente tendendo a superare il noto ed ormai poliennale blocco della formazione specialistica di laureati magistrali afferenti alle categorie della dirigenza sanitaria.
La nuova ipotesi in analogia a quella proposta  dai medici, consiste nel realizzare una vera e propria reta formativa accreditata che tenda a riconoscere le capacità professionalizzanti intrinseche delle strutture sanitarie pubbliche, innalzandone nello stesso tempo gli standard qualitativi richiesti per afferire alla rete stessa.
 
Questo modello si caratterizzerà per la previsione sia per i medici che per le altre categorie di laureati sul riconoscimento di nuovi contratti di formazione-lavoro collocati comunque nell’area della dirigenza medica e sanitaria.
Si sta tentando di innalzare le caratteristiche e gli standard dell’intero sistema formativo legato alle specializzazioni, nello stesso tempo dando nuove opportunità di accesso al lavoro ai dirigenti sanitari che si affianchino a quelle legate all’accesso diretto alle scuole tradizionali di tipo soltanto universitario.
 
Si vogliono sviluppare nuovi e più evoluti sistemi di formazione che garantiscano incisivi miglioramenti dei risultati in termini di certezza dei processi di professionalizzazione, anche in termini di competenze e abilità specifiche.
 
Bisogna augurarsi che la radicale novità del modello proposto, peraltro più vicino ai modelli di formazione specialistica diffusi in molti Paesi, sia accettata e supportata da tutte le istituzioni coinvolte, sia a livello nazionale che regionale.
 
Per la Dirigenza Sanitaria, ove il modello fosse approvato, si tratterebbe di un risultato storico- ha concluso Tenuta.
 
Roberto Tenuta
Direttivo Nazionale Dirigenza Sanitaria Anaao Assomed

© RIPRODUZIONE RISERVATA