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Venerdì 22 APRILE 2016
ICub, un robot al servizio degli anziani. Presentato oggi dallo Spi Cgil

Lo hanno inventato i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. L'idea dello Spi Cgil: potrà aiutare i meno giovani svolgendo funzioni di fondamentale importanza, con effetti positivi per sistema sanitario e assistenza. Ci ricorderà di prendere le medicine, preparerà da mangiare, capirà se stiamo male, avvisando medici e parenti

Un giorno non troppo lontano un robot dalle sembianze umane potrebbe diventare un vero e proprio strumento di supporto per gli anziani. Si chiama iCub e lo hanno inventato i ricercatori italiani dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Ci ricorderà di prendere le medicine, preparerà da mangiare, capirà se stiamo male, avvisando medici e parenti. “Fantascienza? No, futuro prossimo”, afferma lo Spi Cgil che oggi ha presentato il progetto nella sede nazionale della Confederazione a Roma.

Il sindacato si avvicina al tema della robotica per riflettere su come la tecnologia possa essere utilizzata al servizio degli anziani, su come possa avere positive ripercussioni sul sistema sanitario e sull’assistenza agli anziani e, più in generale, su quali possano essere i benefici per la persona. “La crisi economica – osservano dallo Spi Cgil–, la riduzione delle risorse verso i servizi di welfare, la messa in discussione del principio di universalità delle prestazioni del servizio sanitario, l’aumento delle cronicità, il crescere delle persone anziane sole, devono far riflettere tutta la nostra organizzazione sul fatto che viviamo in una società che non è attrezzata per far fronte ai cambiamenti in corso”.

Ad oggi iCub è in fase sperimentale, il suo utilizzo sociale è ancora molto lontano e ci vorrà molto tempo perché venga lanciato sul mercato. “Ma credo che chi, come me, rappresenta i pensionati e gli anziani italiani – scrive il segretario generale dello Spi Ivan Pedretti su Wired – debba necessariamente riflettere su che cosa comporterebbe lo sviluppo di un progetto di tale portata. Il costante invecchiamento della popolazione ci obbliga a ragionare su questo e in particolare su come rimodellare il welfare. Perché è del tutto evidente che il cosiddetto 'stato sociale' in prospettiva non sarà più così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi”.
 
 
Lorenzo Proia

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