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Martedì 26 APRILE 2016
Piemonte. Semaforo verde per la Legge regionale contro la ludopatia

Fondamentale, nel provvedimento, il sostegno delle amministrazioni comunali per impedire il proliferare di sale giochi nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili, come ad esempio le scuole e le parrocchie. L'assessore Saitta commenta: “Rilanciamo ’impegno rinnovato verso la prevenzione attraverso azioni di informazione su tutto il territorio”.

Anche il Piemonte da oggi è dotato di una legge regionale contro la ludopatia. Il testo di legge, presentato fin dall'estate 2014 dagli assessori regionali alla Sanità e all’Istruzione e Formazione come uno dei primi atti della Giunta, è stato arricchito dal lavoro dei Gruppi consiliari nelle Commissioni sanità e istruzione/formazione e punta sulla prevenzione, ma anche sul sostegno alle amministrazioni comunali in quella che- a volte- si trasforma in una battaglia per impedire il proliferare di sale giochi nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili, come ad esempio le scuole e le parrocchie.

L'assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha sottolineato l'impegno della sanità pubblica in tutte le Asl del Piemonte, grazie al lavoro dei Dipartimenti contro le dipendenze, per curare già centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo e ha ribadito l’impegno rinnovato verso la prevenzione attraverso azioni di informazione su tutto il territorio.

L'assessore all’Istruzione, Giovanna Pentero, ha espresso soddisfazione per l’approvazione della legge, frutto di un lavoro congiunto tra la Giunta e il Consiglio regionale, che ha permesso di arrivare a un testo condiviso ed ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle scuole nel sensibilizzare le ragazze e i ragazzi piemontesi sull’esigenza di contrastare un fenomeno purtroppo molto diffuso.
Per Pentenero è fondamentale creare una rete sul territorio che possa diffondere la conoscenza del problema e al tempo stesso fornire strumenti utili per prevenirlo, partendo dai progetti sperimentali già avviati in questi anni in Piemonte. Si devono fornire agli studenti gli strumenti, le competenze e le conoscenze necessari a far comprendere loro che il gioco d’azzardo può diventare patologico e di conseguenza incredibilmente pericoloso.
 

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