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Mercoledì 18 MAGGIO 2016
I fisioterapisti Aifi si appellano a Lorenzin: “In base a quali evidenze consentirebbe di affidare persone affette da patologie nelle mani di un osteopata o di un chiropratico?”

Dura presa di posizione dell’Associazione contro il Ddl Lorenzin che istituisce le professioni di osteopata e chiropratico. In una lettera al Ministro l’Aifi ricorda anche come sia necessaria “l’acquisizione preliminare di un parere tecnico-scientifico vincolante da parte di apposite commissioni nominate dal Ministero della salute comprendenti gli organismi professionali”. LA LETTERA

“Il disegno di legge in discussione al Senato rischia di abbassare il livello di attenzione sulle prove di efficacia delle pratiche sanitarie e di invadere il campo di attività di migliaia di professionisti sanitari che già esercitano in virtù di un lungo e faticoso percorso di studi universitari”. Così scrive l’Associazione italiana Fisioterapisti (Aifi) in una lettera indirizzata al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in cui chiede  direttamente “in base a quali evidenze sciroentifiche consentirebbe di affidare persone affette da patologie, anche gravi, nelle mani di un osteopata o di un chiropratico privi dell'indispensabile patrimonio di conoscenze cliniche e funzionali che sono invece in possesso di medici e fisioterapisti?”.
 
Nella missiva l’Aifi sottolinea anche come “nel disegno di legge si riconosce a queste attività la dignità di professione sanitaria, senza rispettare la legge 43/2006, che all’articolo 5, comma 3, prevede l’acquisizione preliminare di un parere tecnico-scientifico vincolante da parte di apposite commissioni nominate dal Ministero della salute comprendenti gli organismi professionali”.

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