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Mercoledì 18 MAGGIO 2011
Enpam. Sospetti danni patrimoniali per 1 mld. Esposto da consigliere CdA e 5 presidenti di Ordine

La notizia è stata diffusa attraverso una nota congiunta dei presidenti degli Ordini di Catania, Ferrara, Potenza, Bologna e Latina e dal consigliere del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, Salvatore Schiacchitano. Si chiede di “chiarire natura, circostanze e legittimità dei complessi investimenti patrimoniali effettuati dalla Fondazione negli ultimi anni".

Un consigliere del Consiglio di Amministrazione dell’Enpam e cinque presidenti di Ordine dei Medici hanno depositato stamani, presso i carabinieri di Bologna, un esposto relativo ad alcuni aspetti dell’amministrazione finanziaria della Fondazione Enpam. Lo riferisce un comunicato a firma del consigliere, Salvatore Schiacchitano, e dei 5 presidenti di Ordine (Ercole Cirino, presidente dell’Ordine di Catania; Bruno Di Lascio, di Ferrara; Enrico Mazzeo-Cicchetti, di Potenza; Giancarlo Pizza, di Bologna; Giovanni Maria Righetti, di Latina).
“Tale iniziativa – si legge nella nota congiunta - doverosamente intrapresa a salvaguardia degli interessi degli iscritti, scaturisce della necessità di chiarire natura, circostanze e legittimità dei complessi investimenti patrimoniali effettuati dalla Fondazione negli ultimi anni, a fronte dei quali è risultato apparentemente accertato, da parte di una società di consulenza internazionale all'uopo incaricata, un danno patrimoniale di oltre un miliardo di euro”.
L’esposto, indirizzato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti, alla Commissione parlamentare di Controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, “ha lo scopo di stimolare il vaglio della autorità competenti su eventuali aspetti di limpidezza non adamantina, a cominciare – va avanti la nota – dai dati esposti in bilancio e/o resi noti da parte dei vertici Enpam e di verificare se, in che termine e rispetto a quali soggetti, possa ravvisarsi una qualche attività illecita riverberantesi, di fatto, sul futuro pensionistico e previdenziale della classe medica nazionale”.

 

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