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Martedì 21 GIUGNO 2016
Convenzione medicina generale. Partita la trattativa. Sisac apre a modifiche. Fimmg: “Apprezziamo ma bozza non è condivisibile”

Si è aperta oggi la trattativa per il rinnovo della convenzione dei medici di medicina generale. Dalla Sisac arrivano aperture sulla nuova bozza di articolato ma Fimmg non è convinta: “Permane una cultura ispiratrice gerarchica ancora tenacementemente legata al controllo discrezionale e condizionante sui singoli anziché alla promozione dei percorsi e dei risultati”. Il prossimo incontro il 12 luglio.

Si sono aperte oggi le trattative per il rinnovo della convenzione dei medici di medicina generale. Dopo le polemiche degli ultimi mesi, prima sull’Atto d’indirizzo e poi sul testo dell’articolato anche nella sua ultima versione. Gli scogli sembrano essere molti anche sa da quanto si apprende oggi la Sisac ha aperto a possibili modifiche della bozza di rinnovo dell’Acn. Ma per i sindacati la strada è ancora lunga. Il prossimo incontro il 12 luglio.

“Abbiamo confermato alla Sisac la nostra contrarietà al testo della bozza inviata nei giorni scorsi e alla base dell’odierna seduta di trattativa. Abbiamo dovuto, però, prendere atto delle apprezzabili dichiarazioni del Coordinatore Pomo rispetto alla possibilità di rivedere, nel contesto di principi da condividere, l’intero articolato proposto”. Così il Segretario Nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, ha riferito al termine dell’incontro di oggi con la Sisac, la struttura tecnica delle Regioni preposta al rinnovo della convenzione.

Nel merito dell’articolato pervenuto, la Fimmg ha sottolineato tra l’altro come la bozza:
-  mortifica lo specifico percorso formativo del medico di medicina generale equiparandolo, nell'accesso alla convenzione, a titoli puramente accademici;

- prevede un ruolo unico tra medici di famiglia e medici di continuità assistenziale che è un’enunciazione formale con pochi margini per quella nuova continuità dell’assistenza da garantire sette giorni su sette da parte delle AFT, pensata a supporto di una medicina di iniziativa volta anche ad evitare l’intasamento dei pronto soccorso e ad accorciare le liste d’attesa;

- omette sufficienti garanzie rispetto ad una subordinazione sempre maggiore, senza alcuna tutela sia sul piano dell'applicazione delle norme contrattuali sia su quello disciplinare, estendendo al personale convenzionato norme, come il D.Lgs 150/2009, previste per la dipendenza;

- non riconosce l’autonomia organizzativa del medico di medicina generale quale elemento fondamentale di tutela del rapporto di fiducia medico-paziente.

“In sintesi, l'aspetto più pericoloso dell’articolato proposto - conclude Milillo - è la presenza di una cultura ispiratrice gerarchica ancora tenacementemente legata al controllo discrezionale e condizionante sui singoli anziché alla promozione dei percorsi e dei risultati”.

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