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Mercoledì 22 GIUGNO 2016
In Sicilia ambulanze senza medici anestesisti rianimatori



Gentile Direttore,
sono un Medico Ospedaliero Anestesista Rianimatore, attento lettore della vostra testata. In considerazione dell’importanza che doverosamente e puntualmente date ai temi dell’attualità sanitaria, mi preme segnalare una particolare nefandezza (non trovo termini più appropriati) che si sta consumando nella regione Sicilia circa la gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera.
 
Vi informo, qualora non ne foste a conoscenza, che le ambulanze in servizio nella nostra regione sono state progressivamente e strategicamente (quale strategia mi è difficile immaginare) svuotate della presenza del Medico Anestesista Rianimatore. 
 
Nel mese di giugno del corrente anno anche a Catania si è consumato questo “svuotamento” e le ambulanze medicalizzate sono adesso “riempite” con Medici dell’Emergenza Territoriale.
 
Urge precisare che tali Medici sono colleghi che posseggono le più svariate specializzazioni, dalla dermatologia alla genetica, dalla biochimica alla medicina dello sport, che con un corso di sei mesi (avete capito bene, sei mesi) son divenuti possessori di un brevetto abilitante alla emergenza extraospedaliera.
 
Accade così che sugli scenari più disparati, quali incidenti stradali, infarti, ictus, annegamenti, emergenze neonatali e pediatriche, giunga un’ambulanza con a bordo uno specialista in ulcere cutanee, un esperto in chimica del metabolismo o un professionista della nutrizione. Gli americani che hanno coniato il concetto di “golden hour” (l’ora d’oro che è preziosa se vengono attuate le idonee manovre di rianimazione) saranno già pronati nel loro loculo.
 
Per cui un provvidenziale accesso venoso o una difficoltosa gestione della ventilazione polmonare dipenderanno da reminescenze di corsi di formazione piuttosto che da consolidate e maturate competenze acquisite nel quotidiano.
 
A tal proposito invito gli illuminati artefici di tale disegno di pubblicare l’elenco dei Medici in servizio presso le ambulanze della regione in modo da assaporare tutti l’attinenza dei loro studi con le problematiche dell’emergenza-urgenza extraospedaliera.
 
Nella mia breve esperienza (sono specialista da 8 anni) di Rianimatore ho avuto la fortuna di assistere a numerose “vite salvate” in virtù della competenza dei Medici Anestesisti Rianimatori nelle situazioni di emergenza urgenza extraospedaliera e, mi duole ricordarlo, ho visto altresì giungere pazienti in Pronto Soccorso con speranza già dimezzate o annullate a causa della cattiva gestione della “golden hour” da parte di non specialisti nel settore. 
 
A chi pensa che gli Anestesisti Rianimatori siano “speculatori” della disciplina poiché incentivati economicamente a svolgere il lavoro nelle ambulanze del 118, va ricordato che sarebbe possibile, senza difficoltà,  attuare il virtuoso modello in vigore in Lombardia che prevede  come attività elettiva (non remunerata in extra) i turni svolti dagli Anestesisti Rianimatori sulle ambulanze del 118.
 
Gianluigi Morello
Dirigente Medico, U.O.C. Anestesia e Rianimazione, Azienda Ospedaliera "Garibaldi" Catania

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