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Giovedì 23 GIUGNO 2016
Puglia. Piano riordino ospedaliero, dal ministero via libera con riserva. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Lorenzin guardi a realtà pugliese, a pagare non siano sempre e solo i cittadini”

Così il senatore componente della commissione Sanità del Senato. "La sanità pubblica pugliese è in progressivo smantellamento. C'è una evidente paralisi nella tenuta dei livelli assistenziali, con disagi che i cittadini pagano sulla propria pelle per la tortuosità dell’accesso ai servizi, spesso preclusi".

“Mi auguro, perché a pagare non siano solo e sempre i cittadini, che il ministro Lorenzin guardi con attenzione ad una realtà quale quella pugliese che da più di dieci anni, ormai, è contrassegnata da politiche sbagliate sinora mitigate solo dalla competenza e dalla buona volontà degli operatori del settore sanitario. La sanità pubblica pugliese è in progressivo smantellamento. C'è una evidente paralisi nella tenuta dei livelli assistenziali, con disagi che i cittadini pagano sulla propria pelle per la tortuosità dell’accesso ai servizi, spesso preclusi". Lo dichiara in una nota Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente della commissione Sanità Senato.

"Liste di attesa, organico degli operatori, servizio emergenza urgenza, reti specializzate e centri di riferimento che non funzionano più. Ed è solo la punta dell’iceberg, che il via libera con riserva del Ministero al piano di riordino ospedaliero presentato dalla giunta regionale pugliese, non alleggerisce. Per non parlare del corto circuito nella cosiddetta catena di comando: i dirigenti medici non riescono a parlare con i direttori generali, i direttori generali non parlano con i vertici di struttura (assessorato e Ares) e questi non parlano con i vertici politici", prosegue il senatore del Gruppo Conservatori e Riformisti.

"Insomma, una Babilonia non solo percepita, ma plasticamente visibile allungando lo sguardo alla realtà che, se da un lato esige poli ospedalieri organizzati ed efficienti, dall’altra mostra tutta la debolezza di un sistema che mentre ha l’ambizione di non essere più ospedalocentrico, nei fatti non è in grado di garantire la continuità ospedale-territorio”, conclude D'Ambrosio Lettieri.

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