quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 30 GIUGNO 2016
“We are Europe”. La foto di un gruppo di medici e infermieri di un ospedale inglese come esempio di integrazione al servizio dei pazienti

"Oggi abbiamo lavorato duramente per migliorare la vita delle persone! Ecco cosa i nostri amici europei fanno per il National Health Service". Questo il post condiviso sui social network da Junaid Masood, un medico dell'Homerton University Hospital di Londra. Pubblicata anche una foto in cui il medico viene ritratto a fianco di re infermieri spagnoli, un radiologo irlandese, un anestesista tedesco, un urologo greco e un altro britannico, di origini pakistane.

"Oggi abbiamo lavorato duramente per migliorare la vita delle persone! Ecco cosa i nostri amici europei fanno per il National Health Service". Questo il post condiviso sui social network da Junaid Masood, un medico dell'Homerton University Hospital di Londra. Insieme al messaggio, dal titolo emblematico "We are Europe!", il medico ha condiviso una foto in cui viene ritratto a fianco di tre infermieri spagnoli, un radiologo irlandese, un anestesista tedesco, un urologo greco e un altro britannico, di origini pakistane.
 
L'immagine è stata talmente apprezzata da essere condivisa da oltre 11mila persone in pochi giorni. Il messaggio di integrazione lanciato a pochi giorni dalla  Brexit è chiaro e fa seguito a quello contenuto nella lettera inviata lo scorso 28 giugno,  da Mark Porter, Presidente del Consiglio della British Medical Association, ad Aldo Lupo, presidente dell’Unione Europea Medici di Famiglia (Uemo). In essa veniva riaffermato con forza l’impegno della Bma a continuare la collaborazione con la Uemo, al fine di salvaguardare "il futuro della professione medica europea e dei pazienti che essa serve".

© RIPRODUZIONE RISERVATA