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Lunedì 23 MAGGIO 2011
Indennità di esclusività. Toscana: "Non rientra nel blocco degli stipendi"

Lo sottolinea in una nota l’Assessore alla Salute Scaramuccia, che chiede un incontro con le altre Regioni per chiarire una volta per tutte se l’indennità di esclusività rientri o meno nel tetto stipendiale da calcolare ai fini del blocco triennale stabilito dalla manovra di luglio.

L’Assessore alla Salute della Toscana, Daniela Scaramuccia, ha scritto al collega del Veneto Luca Coletto, in qualità di coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, per sottoporgli una serie di quesiti in merito alle modalità con le quali applicare le norme sul blocco triennale degli stipendi, previste dalla manovra economica del luglio scorso, all’indennità di esclusività di rapporto per gli operatori del Ssn.
Le perplessità sollevate da Scaramuccia riguardano in particolare quanto scritto in un documento delle Regioni del 10 febbraio scorso, dove si specificava che di norma l’indennità di esclusività rientra nel tetto stipendiale ed è quindi soggetta al blocco, tranne nel caso dell’indennità di esclusività “conseguita per effetto dell’attribuzione di incarico di struttura complessa o di incarichi/funzioni diverse al maturare di superiori fasce di anzianità”.
Per Scaramuccia tale indicazione appare ambigua sotto diversi punti di vista e potrebbe “indurre le Aziende e gli Enti del Ssn ad escludere dal limite individuale solo l’indennità di esclusività correlata all’incarico di struttura complessa”.
Al contrario, secondo l’assessore toscano, l’indennità di esclusività dovrebbe essere sempre esclusa dal calcolo del tetto stipendiale considerandone “le peculiarità e la non corrispondenza in alcune delle voci retributive previste per la generalità dei dipendi delle amministrazioni pubbliche”.
Da qui la richiesta di promuovere un incontro ad hoc nell’ambito della Commissione Salute delle Regioni ove affrontare la questione anche per evitare, scrive la Scaramuccia, che l’attuazione della manovra economica “finisca per trasformarsi in un incentivo, sia pure indiretto, ad abbandonare il rapporto di lavoro esclusivo”.

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