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Giovedì 07 LUGLIO 2016
Governo a rischio? Lo si vedrà la prossima settimana al Senato, quando serviranno tutti i 161 voti della maggioranza assoluta

La recente intervista di Giuseppe Esposito (Ncd) a Repubblica e le intercettazioni che hanno coinvolto il leader del partito, Angelino Alfano, non sono altro che ulteriori 'scossoni' all'interno di un malessere covato da tempo. Un primo forte segnale al premier potrebbe arrivare già la prossima settimana in vista dell'esame del ddl sui bilanci delle Regioni che, per la sua approvazione, necessità della maggioranza assoluta dell'Assemblea.

Sbarcherà la prossima settimana in Aula al Senato, in un clima di fibrillazione interno alla maggioranza di Governo, il disegno di legge in materia di equilibrio dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali. La recente intervista di Giuseppe Esposito (Ncd) a Repubblica, nella quale si minaccia un'uscita immediata del partito dal Governo Renzi, e le intercettazioni che hanno coinvolto il leader di Ncd, Angelino Alfano, non sono altro  che ulteriori 'scossoni' all'interno di un malessere covato ormai da molte settimane all'interno del Nuovo Centro Destra. Sarebbero in tutto otto i senatori del partito che vorrebbero voltare pagina. A questi si potrebbero aggiungere altri 5 del Gruppo Ala.
 
Il redde rationem per dare un primo forte segnale al premier, secondo quanto raccolto da diverse fonti parlamentari, potrebbe arrivare già la prossima settimana in vista dell'esame del ddl sui bilanci delle Regioni. Non una legge qualunque. La sua approvazione, infatti, necessita della maggioranza assoluta dell'Assemblea, 161 voti. Ed è qui che i 'malpancisti' potrebbero preparare il colpo per far andar sotto il Governo.
 
Il nodo gordiano dello scontro interno alla maggioranza riguarda la legge elettorale, e, più in particolare, la difesa da parte di Renzi di una legge elettorale che dà il premio alla lista. Da qui i timori da parte dei 32 senatori di Alfano che, alla luce degli ultimi risultati elettorali, sarebbero certi di non rientrare in Parlamento. Stessa sorte toccherebbe a quelli di Denis Verdini.
 
A questo punto Alfano dovrà fare una scelta: restare ministro in carica per un altro anno o mollare Renzi. Nel secondo caso, il metodo potrebbe essere lo stesso utilizzato per Monti. Proseguire lo scontro sull'Italicum e utilizzare il ddl sui bilanci delle Regioni per staccare la spina all'Esecutivo.
 
Ma c'è anche chi, all'interno di Ncd, predilige una strategia più 'attendista' scommettendo su una vittoria del "no" al referendum. A quel punto, caduto Renzi, si punterebbe sulla formazione di un nuovo Governo istituzionale che prolunghi la vita del Parlamento.
 
Giovanni Rodriquez

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