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Venerdì 29 LUGLIO 2016
Ospedale di Biella. Vescica ricostruita in laparoscopia

Il complesso intervento eseguito, senza tagli, su un uomo di 60 anni affetto da un tumore alla vescica invasivo. In sala operatoria una équipe multidisciplinare composta da urologi, chirurghi e anestesisti con il supporto del team infermieristico.

Tecnologia e precisione chirurgica, ma senza incisioni. È stato eseguito nei giorni scorsi all’ospedale di Biella un nuovo intervento in campo urologico su un paziente con una patologia complessa. È il caso di un uomo di 60 anni affetto da un tumore alla vescica invasivo. A renderlo noto è la Asl di Biella in una nota.

“In prima battuta – spiega la Asl - è stata attuata una cistoprostatectomia radicale cioè l’asportazione di vescica e prostata, per poi attuare il confezionamento di una neovescica, ortotopica, con un tratto di intestino. Il tutto con la tecnica laparoscopica che permette di effettuare operazioni anche molto difficili, senza dover apportare tagli. Il paziente è tornato a casa dopo dieci giorni, con un decorso regolare e senza complicazioni. La ricostruzione di una nuova vescica permette di mantenere un’ottima qualità di vita. Un’operazione delicata e complessa che - se la malattia non è in fase metastatica o linfonodale evidente - può essere affrontata sfruttando l’approccio mininvasivo”.

L’intervento è stato realizzato  dal dott. Stefano Zaramella, direttore della Struttura complessa di Urologia, dal dott. Mauro Silvani, dirigente medico della stessa divisione, e dal dott. Mauro Pozzo, chirurgo generale della chirurgia ad alta Complessità diretta dal dott. Roberto Polastri, grazie anche alla collaborazione dell'équipe anestesiologica diretta dal dott. Claudio Pissaia e di quella infermieristica di sala operatoria, coordinata da Alberto Tirapelle.

“Un team multidisciplinare, dunque, per un intervento che di solito viene eseguito a cielo aperto e per il quale invece in questa circostanza a Biella è stata adottata la laparoscopia”, afferma la Asl evidenziando che sono “poche le strutture italiane che – data la complessità – adottano questa metodica. I vantaggi sono evidenti in quanto questa tecnica riduce notevolmente l'invasività dell'intervento, le perdite ematiche e le incisioni chirurgiche. Un ulteriore tassello significativo nel processo di sviluppo e potenziamento messo in atto dall’urologia dell’Ospedale di Biella che punta a valorizzare il trattamento specialistico di patologie oncologiche”.

Intanto prosegue anche l’impegno per migliorare gli accessi alle visite di controllo. “Dal prossimo autunno – annuncia la Asl - presso la struttura complessa di urologia verrà messa in atto una complessiva riorganizzazione dell'attività ambulatoriale. L’obiettivo è quello di ridurre le liste d'attesa per le visite urologiche e per gli esami strumentali. È inoltre prevista l'attivazione di un ambulatorio di Oncologia Urologica attraverso il quale poter seguire con più attenzione i pazienti operati per neoplasia”.

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