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31 LUGLIO 2016
Caso Magherini ed emergenze sul territorio. Si riveda totalmente il soccorso pubblico



Gentile Direttore,
mi rivolgo anche Consigliere Ipasvi di Firenze Roberto Romano, mi unisco alle osservazioni esposte in merito alla lettera del 14 luglio 2016 sulla sentenza del caso Magherini. Concordo pienamente che chi opera nel campo del Soccorso, della Sicurezza, dell’Emergenza svolga tale attività per professione abilitata e legittimata dallo Stato.
 
Nel Soccorso Sanitario manca una figura professionale che è l’Autista-Soccorritore. Il significato di spending review è stato interpretato male ed applicato peggio. Revisione della Spesa non significa rimuovere figure professionali deputate per inserirne altre di minor costo (volontariato o soggetti ibridi), ridurre servizi e funzioni, ma bensì rivisitare il tutto per una migliore efficienza. E quindi mantenere e/o creare le funzioni in appropriatezza, competenza e consapevolezza di servizio.
 
Ci sono i numeri e modalità per inserire strategicamente personale medico e infermieristico a bordo dei mezzi di soccorso, presumendo fondamenta di educazione sanitaria all’uso e non all’abuso del sistema e una stabilità organizzativa e funzionale dell’assistenza territoriale di base ed ospedaliera per mettere in atto la vera strategia di soccorso sanitario. E quand’anche questi numeri fossero deficitarii, vanno comunque implementati. Perché un Paese evoluto lo si vede nell’emergenza e non nell’ordinario. Perché l’ordinario deve essere stabile e pronto all’emergenza. Non il contrario. Quindi si deve. E a mio avviso la figura del soccorritore qualificato può attendere un passo successivo.
 
Dati i tempi e le circostanze in cui la percezione (ma anche la realtà in alcune aree), di insicurezza del Cittadino è palesemente aumentata, è ora che un evoluto sistema di Emergenza Sanitaria non sia più affidato al volontariato. Se è necessaria una nuova figura tecnica quale quella dell’Autista-Soccorritore, tale deve essere abilitata dallo Stato mediante requisiti scolastici di base e professionali (maturità tecnico-professionale abilitante) e non con una formazione stile “corsificio”. Una professione si genera a scuola e si mantiene nella scuola. Inoltre un inquadramento giuridico e contrattuale specifico, un codice/giuramento deontologico o di servizio. Questa figura andrebbe a completare le équipes di Soccorso con medico e/o infermiere laddove necessarie.
 
Anche il livello strutturale è ora che ritorni pienamente in capo a livello nazionale sotto la regia integrata e unica di una articolazione ministeriale che si occupi di Emergenza, Soccorso e Sicurezza. Non più un sistema basato su convenzioni, accordi, ecc. Un sistema strutturato e diretto in carico alla istituzione di governo. Purtroppo le continue deleghe regionali causano difformità sul territorio nazionale. Vi deve essere una netta separazione tra ciò che può essere delegato a livello regionale e ciò che non può più essere delegato: il Soccorso Sanitario.
 
Il Soccorso Sanitario è parte del Soccorso Pubblico che oggi deve essere totalmente rivisto. Come Lei accennava sulle realtà Europee, l’impianto di governo di alcune di esse prevede anche una autorità centrale di governo che raggruppa le istituzioni deputate all’emergenza. Purtroppo la legge Madia ha accennato parzialmente ma con qualche errore d’impianto (Numero Unico Europeo d’Emergenza e accorpamenti di Forze di Polizia), e quindi non è propriamente andata oltre. Si poteva e si può fare di più per non incassare il giudizio di non sapere fare di meglio. Questo per raccogliere il significato più intrinseco del principio di sussidiarietà dell’UE.
 
Concordo che l’Ipasvi deve essere maggiormente presente (i treni importanti di lungimiranza si fermano una volta sola alla stazione) e l’invito/proposta di un tavolo tecnico sull’emergenza-urgenza deve essere quanto prima istituito, per meglio integrarsi anche con le altre istituzioni professionali che si occupano di Soccorso Pubblico. Serve sinergia per avanzare ed evolvere insieme. Non è troppo chiedere. Si deve chiedere di più mirando alle evidenze di priorità.
 
Marco Torriani
Consigliere Ipasvi Brescia

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