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Venerdì 05 AGOSTO 2016
Veneto. Zaia: “Siamo la Regione più ‘risparmiosa’ per gli stent coronarici. Costi standard sono la strada giusta”

Il Veneto avrebbe speso per il 71% degli stent acquistati tra 190-370 euro e al 27% tra 420-470. “La nostra spending senza tagli, è l’effetto dell’autoapplicazione in Veneto, e non da oggi,  del criterio dei costi standard. Che ora vanno resi al più presto operativi in tutta Italia”, dice il presidente.

“La strada è quella giusta: risparmiare negli acquisti in sanità. Le fonti sono unanimi e attendibili. Per questo fa molto piacere constatare che la sanità veneta è la più virtuosa nella capacità di contenere i costi, nella fattispecie quelli per gli stent coronarici presi come esempio, con il 71% della spesa tra 190 e 370 euro, e il 27% tra 420 e 470 euro. E’ la nostra spending senza tagli, è l’effetto dell’autoapplicazione in Veneto, e non da oggi,  del criterio dei costi standard, o prezzi benchmark che dir si voglia, che andrà imposto in tutta Italia con severità, perché il medico pietoso è un medico pericoloso”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la notizia secondo la quale il Veneto sarebbe la Regione più “risparmiosa” d’Italia sul fronte dei costi degli acquisti per quanto riguarda gli stent coronarici..

“Questa promozione – aggiunge Zaia – è la dimostrazione che la fiducia riconosciuta al  Veneto indicandoci come Regione benchmark per la buona gestione della sanità era ben riposta”.

“Ora che il quadro è chiaro, e le valutazioni sulla necessità dei costi standard oramai pressochè unanimi – aggiunge Zaia – è arrivato il momento di dare il colpo di reni finale, rendendoli operativi in tutta Italia per rispondere proprio all’analisi del Commissario alla spending Gutgeld, che indica il problema numero uno nei prezzi ancora troppo variabili. Va fatto, va fatto presto, e va fatto anche per motivi di giustizia ed equità: in Italia ci sono il Veneto, altre Regioni, altri Presidenti, che combattono un battaglia quotidiana per la sostenibilità del sistema sanitario nazionale, ed è giusto, equo, indispensabile che si arrivi a convincere, o costringere, tutti a farlo, nessuno escluso, per nessun motivo, perché è ingiusto che continuino ad esserci formiche che sgobbano e cicale che sprecano. Se c’è da dare una mano mettendo a disposizione le nostre buone pratiche, noi ci siamo”.

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