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Lunedì 03 OTTOBRE 2016
Congresso Fimmg. Aceti (Cittadinanzattiva-Tdm): “Medico di famiglia deve essere più coinvolto. Anche nell’erogazione dei farmaci innovativi”

“Le risorse per cambiare e migliorare il sistema delle cure primarie ci sono ma ad oggi i cittadini evidenziano come manchi una corrispondenza tra servizi resi e risorse assorbite. Servono standard su cure territoriali e personale".

“Oggi le risorse per cambiare il sistema ci sono. Basti pensare che l’assistenza distrettuale a livello nazionale dovrebbe formalmente assorbire il 51% delle risorse del Fondo sanitario nazionale. Ora il 51% sono più di 50 miliardi e più all’anno e anche qualora in alcune regioni non fosse proprio il 51% si tratta in ogni caso di risorse ingenti. Il punto è che i 50 miliardi non sono percepiti dal cittadino, cioè manca una corrispondenza tra servizi resi e risorse assorbite”. Così Tonino Aceti Coordinatore Cittadinanzattiva-Tdm a margine del 72° congresso Fimmg in corso in Sardegna.
 
“Bisogna utilizzare al meglio queste risorse – sottolinea Aceti  - per recuperarle e metterle nel rinnovo della convenzione al fine di migliorare i servizi resi per costruire una rete di cure territoriali. Ma per fare questo abbiamo bisogno di standard per il territorio e di personale come quelli ospedalieri”.
 
“Le regole devono essere chiare – ribadisce - . E rispetto al ruolo del medico di famiglia pensiamo che lui debba anche saper raccogliere delle sfide e opportunità. Oggi per esempio i cittadini per accedere a terapie, faccio l’esempio dell’Hcv, devono spesso spostarsi di molti chilometri per andare nei centri di riferimento. Tutti costi a carico delle famiglie. E in questo senso chiediamo che il medico di famiglia sia più coinvolto all’interno del sistema (vedi terapie innovative) così per esempio da poter sollevare le famiglie da molti costi riuscendo a dare migliori risposte di salute”.

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