quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 19 OTTOBRE 2016
Sicilia. Il centro sanitario privato Diaverum verso la revoca dell’accreditamento

Ad annunciarlo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo gli arresti di ieri. “Una vera e propria forma di sciacallaggio” verso cui “saremo inflessibili”. Per Crocetta l’inchiesta avviata nel settore dialisi e sanità “può aprire filoni nuovi che consentono di sgominare pratiche” e “coinvolgimenti deviati di funzionari o amministratori”.

“Saremo inflessibili nei confronti dello scandalo del centro Diaverum, è intollerabile che ci siano medici ed imprenditori che lavorano non per migliorare i servizi offerti ai cittadini, ma per sottrarre risorse al pubblico erario speculando sulla salute degli ammalati”. Ad affermarlo, in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che annuncia la possibile revoca dell’accreditamento all’impresa.

“E' una vera e propria forma di sciacallaggio e non ci lascia affatto indifferenti il fatto che, il rappresentante dell'impresa, si chiami Messina Denaro anche perché non si tratta di una casualità. Sono infatti cugini di secondo grado, non proprio un rapporto lontano di parentela, anzi vicinissimo”.

“Già con Lucia Borsellino – continua Crocetta - ci eravamo preoccupati di questa situazione, interessando gli organismi competenti. L'inchiesta della Procura della Repubblica, apre adesso un libro che intanto fa luce sulla truffa ai danni della Regione. Tale fatto per noi è sufficiente per chiudere ogni rapporto con la Diaverum e le altre società coinvolte nell'inchiesta”.

“Ci auguriamo anche che possa essere chiarito se, oltre all'associazione a delinquere prefigurata dai magistrati di Catania, ci siano altre ipotesi di coinvolgimento. Mi sono recato ieri a Catania dal procuratore Zuccaro, per congratularmi per il grande lavoro fatto da magistrati e forze dell'ordine”, ha concluso Crocetta dicendosi “convinto che l'inchiesta avviata nel settore dialisi e sanità, - conclude il presidente - possa aprire filoni nuovi che consentano di sgominare pratiche molto diffuse nel passato, coinvolgimenti deviati di funzionari o amministratori che dovrebbero fare l'interesse pubblico e invece lavorano per il malaffare”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA