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Mercoledì 02 NOVEMBRE 2016
Ortopedia. Giuseppe Sessa nominato nuovo presidente della Siot

Il nuovo presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia sottolinea con orgoglio il fatto di essere il primo siciliano a ricoprire tale incarico. La nomina è avvenuta durante il 101° Congresso in corso a Torino. Durante il Congresso sono stati affrontati numerosi temi, in particolare l’utilizzo delle biotecnologie nel campo dell’ortopedia che in Italia è in continuo aumento

Giuseppe Sessa è il nuovo presidente dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot). La nomina è avvenuta durante il 101° Congresso in corso di svolgimento a Torino. Sessantatré anni, catanese, Sessa guiderà gli ortopedici italiani per il prossimo biennio (2016-2018). E’ la prima volta, nella storia della Siot, per un siciliano a capo dell’ortopedia italiana. Giuseppe Sessa è professore ordinario dell’Università degli Studi di Catania e direttore della Clinica ortopedica dell’azienda ospedaliera universitaria del Policlinico Vittorio Emanuele.

“Questa nomina – ha dichiarato Sessa – mi riempie di gioia sia dal punto di vista personale sia perché porta in Sicilia, per la prima volta, una carica istituzionale nel campo dell’ortopedia; specialità che nella nostra isola è sempre stata ritenuta di basso profilo. Mi auguro che insieme al Consiglio direttivo, costituito da persone validissime, si riesca a fare un ottimo lavoro e mi impegno in particolare a portare in consiglio almeno un esponente della sanità privata. Inoltre sono orgoglio anche l’anno prossimo i Congresso Siot si terrà in Sicilia, a Palermo, a conferma dell’alto profilo che l’ortopedia siciliana sta ottenendo e spero di poter dare un contributo alla sua crescita". 

Durante il Congresso, al quale hanno preso parte ortopedici provenienti da tutta Italia, sono stati affrontati numerosi temi, in particolare l’utilizzo delle biotecnologie nel campo dell’ortopedia che in Italia è in continuo aumento. Basti pensare che sui giovani colpiti da preartrosi l’ortopedico ricorre quasi sempre alle cellule staminali. Ad oggi, oltre il 30% dei soggetti (50% maschi e 50% femmine) trattati con Prp (Plasma ricco di piastrine) viscosupplementazione, campi magnetici, riabilitazione, ha ottenuto significativi miglioramenti e hanno evitato l’intervento chirurgico.

L’Italia, in particolari campi come la rigenerazione ossea e cartilaginea, si pone ai vertici europei e mondiali. Centri di eccellenza sono concentrati in poche città dove viene eseguita una accurata valutazione dei risultati e monitoraggio dei pazienti. "In centri non idonei – avverte il neo presidente della Siot - il rischio che si corre è che l’utilizzo indiscriminato con indicazioni non corrette di queste metodiche si traduca in cattivi risultati che possono ostacolare la progressione della ricerca e in particolare sperperare le risorse economiche".

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