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Lunedì 07 NOVEMBRE 2016
Stati Uniti al voto. Più libero mercato o più intervento pubblico? A confronto i programmi per la sanità di Trump e Clinton 

Domani si terranno le elezioni per il nuovo presidente degli Stati Uniti. E la battaglia sulla sanità tra il repubblicano e la democratica porta con sé una visione completamente opposta della tutela della salute: tra libero mercato e ampliamento dell’intervento pubblico. Ecco le proposte dei candidati per ‘salvare’ il sistema sanitario più caro del mondo. PROGRAMMA TRUMP - PROGRAMMA CLINTON

Abrogare o potenziare l’Obamacare? Che poi vuol dire: Puntare la direzione verso un sistema pubblico o lasciare completamente la tutela della salute al libero mercato? Domani si terranno le elezioni per il nuovo presidente degli Stati Uniti e la battaglia sulla sanità tra Donald Trump e Hillary Clinton è stata nella sostanza, uno scontro sulla riforma del 2010 (estensione per 30 mln di cittadini delle tutele sanitarie) voluta fortemente dal presidente uscente Barack Obama (e con cui vinse le elezioni del 2008).
 
Ma dietro la polemica i due contendenti hanno in mente due sanità completamente differenti: con Donald si forza sulla liberalizzazione, con Hillary si potenzia l’intervento pubblico nel solco tracciato da Obama. “L’Obamacare sta facendo esplodere i conti. Va abrogato” la critica principale del repubblicano. Mentre per la candidata democratica la riforma va rafforzata tendendo verso un sistema sanitario “universale, di qualità e a prezzi accessibili”.
 
Insomma, idee diverse. Ma vediamo cosa propongono i 2 candidati:
 
Clinton: Sanità più accessibile con l’estensione dell’Obamacare e stretta sui costi di polizze e farmaci. Nel suo programma la candidata democratica Hillary Clinton propone di completare la riforma Obama (che ha esteso la coperture assicurativa), intervenendo sui punti deboli dell’Affordable Care Act. Primo fra tutti l’esplosione dei costi per cui la Clinton propone una stretta sui controlli di prezzi di polizze (tetto massimo a carico dei cittadini e tariffe concordate), farmaci (più concorrenza e sanzioni più dure per inasprimento ingiustificato dei prezzi) e interventi per limitare le spese out of pocket. L’obiettivo è tendere verso “un’assistenza sanitaria universale, di qualità e accessibile per tutti i cittadini” attraverso l’estensione dei capisaldi dell’Obamacare (Medicaid e Medicaire) in modo da creare più concorrenza tra le polizze che dovranno coprire più persone. “È una vergogna - dice la Clinton - che 19 Stati hanno lasciato 3 milioni di americani senza assicurazione sanitaria perché i loro membri hanno rifiutato di ampliare Medicaid”.
 
E tra le proposte specifiche la Clinton punta sull’estensione del Medicare (la tutela agli anziani oltre i 65 anni “universalistica”, in quanto indipendente dal reddito, e gratuita) anche agli over 55, in anticipo di 10 anni. E poi incentivi agli Stati per l’estensione del Medicaid (che ricordiamo è il programma assicurativo gestito dai singoli Stati, rivolto ad alcune fasce di popolazione a basso reddito alle quali lo Stato garantisce una copertura del 60%).
 
La candidata democratica sostanzialmente segue il solco tracciato da Obama e in questo senso nel suo programma è previsto l’aumento delle tutele per: disabili, affetti da autismo, malati di Alzheimer, diritti delle donne. E ancora misure per il pagamento del congedo di malattia, sulla Salute mentale, Hiv-Aids. Ma soprattutto la Clinton mira ad espandere l'accesso alle cure sanitarie a prezzi accessibili per le famiglie indipendentemente dallo stato di immigrazione.
 
“Questi sono buoni investimenti per i pazienti e per i contribuenti – dice la Clinton -. Questo è un risparmio per il sistema sanitario di 49 miliardi ogni anno. Consentendo alle persone di accedere all'assistenza sanitaria eviteremo le malattie costose, ricoveri in ospedale e viaggi al pronto soccorso. Una popolazione più sana significa anche un minor numero di giorni persi di scuola e lavoro. In sintesi, lavorando verso la fornitura di assistenza primaria universale a tutti gli americani, investendo in centri sanitari di comunità si faranno risparmiare miliardi di dollari in spese inutili. Insieme, con questi passaggi si avvicina il giorno in cui tutti in America avranno accesso ad un’assistenza sanitaria di qualità a prezzi accessibili”.
 
Trump: Abrogazione dell’Obamacare e liberalizzazione totale
Ma proprio dai costi elevatissimi dell’Obamacare parte la prima critica del candidato repubblicano Donald Trump che nel suo programma riporta tutta una serie di numeri: I premi sono saliti alle stelle in tutta la nazione, con una media nazionale di quasi il 25%, con alcuni membri che subiscono aumenti dei tassi fino al 70%; Il presidente Obama ha detto che il suo piano di salute avrebbe tagliato il costo dei premi di famiglia fino a 2.500 dollari l’anno e invece, i premi sono aumentati di quasi 5mila dollari.
 
La ricetta di Trump si basa principalmente sull’abrogazione e sostituzione dell’Obamacare in luogo di una liberalizzazione tout court accompagnata da una defiscalizzazione delle polizze. Inoltre la proposta è quella di consentire alle persone di acquistare l'assicurazione in tutti i 50 stati. Il sistema prevede poi l’utilizzo degli Health Savings Accounts (HSA), attraverso i quali ogni cittadino versa parte dei suoi risparmi (una sorta di libretto), che saranno a loro volta disponibili per gli eredi. Ma Trump sollecita anche una revisione delle opzioni base del Medicaid (e la revisione del finanziamento federale che dovrà essere fisso agli Stati, che così avranno libertà di creare i loro programmi). Il repubblicano punta poi sulla trasparenza assoluta dei dati relativi alla sanità (medici – ospedali – procedure – esami). Per quanto riguarda i farmaci Trump propone di poi rimuovere le barriere all'ingresso di farmaci dall’estero.
 
Un No netto alla sanità per gli immigrati irregolari. “Fornire assistenza sanitaria agli immigrati illegali ci costa circa 11 miliardi di dollari l’anno – dice Trump -. Se dovessimo rispettare semplicemente le leggi vigenti in materia di immigrazione e limitare la concessione sfrenata di visti a questo paese, potremmo alleviare il costo dell’assistenza sanitaria che preme sui governi statali e locali. Per ridurre il numero di individui che hanno bisogno di accesso a programmi come Medicaid e bambini assicurazione sanitaria programma ci sarà bisogno di creare programmi per far crescere l'economia e portare capitali e posti di lavoro in America. Il miglior programma sociale è sempre stato un lavoro e prendersi cura della nostra economia sarà un lungo cammino verso la riduzione della nostra dipendenza dal pubblico nei programmi di salute”.
 
L.F.

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