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Mercoledì 30 NOVEMBRE 2016
Il nuovo ruolo del farmacista? Aderenza terapeutica e integrazione con AFT della medicina generale

Al Forum Risk Management di Firenze protagonista anche la farmacia italiana e gli scenari futuri: dai nuovi servizi, all’aderenza alla terapia, fino all’integrazione con l’organizzazione sanitaria.

Abbiamo bisogno di una nuova figura che si chiama “farmacista”. Dall’11° Forum Risk Management di Firenze si leva univoca la richiesta di rivedere il ruolo del farmacista sul territorio.

Lucia De Robertis, Vice Presidente Consiglio Regionale, Regione Toscana parla della farmacia come  di un” luogo privilegiato dove il cittadino si rivolge per esporre le proprie problematiche di salute”.

“Il farmacista – ha detto - non si sostituisce al medico di famiglia, ma diventa il primo interlocutore capace di ascoltare. L’aspetto commerciale, deve lasciare il posto al lato umano e sociale. Per questo chiediamo che l’intero sistema nazionale riveda la figura del farmacista”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, Enrico Desideri,  Direttore Generale Azienda USL Toscana Sud Est.  Il farmacista deve sempre di più ascoltare e cercare, secondo le proprie competenze, prevenire. Il nostro paese, che risulta essere il più anziano d’Europa,  va incontro ad un problema di grande impatto: la cronicità. In futuro, dobbiamo pensare ad un ruolo centrale del farmacista nel sistema sanitario anche integrando la sua figura con l'Aft della medicina generale”.

“Portare farmaci innovativi anche in farmacia”, è stata poi la proposta lanciata dalla presidente di Federfarma, Annarosa Racca. “La popolazione anziana – ha precisato - prende dai cinque ai nove farmaci al giorno. Un altro dei ruoli della farmacia, secondo la numero uno di Federfarma, è perseguire l’aderenza terapeutica.

“Da Firenze parte la sperimentazione di nuovo format per le farmacie”. Così durante la sessione Massimo Mercati (Apoteca Natura). “Il modello – ha concluso - , applicato alle farmacie comunali di Afam del capoluogo toscano, potrebbe essere esportato nel resto d’Italia. Fondamentale lavorare insieme agli altri attori del sistema sanitario”.

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