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Giovedì 15 DICEMBRE 2016
Federfarma. Maggioranza sotto in Assemblea su nuovo Statuto
Votata ieri una mozione (107 favorevoli e 76 contrari) che sostanzialmente rimanda ogni discussione sulla modifica dello Statuto a dopo le elezioni per il rinnovo dei vertici. “Ora elezioni a marzo. Non logoriamoci in 6 mesi di campagna elettorale” chiedono le opposizioni.
Maggioranza sotto durante l’Assemblea di Federfarma di ieri. Ed è ancora una volta lo Statuto a far traballare l’esecutivo guidato da Annarosa Racca.
Durante l’Assemblea di ieri è stata infatti votata una mozione (107 favorevoli e 76 contrari) che sostanzialmente rimanda ogni discussione sulla modifica dello Statuto a dopo le elezioni, dopo la presentazione lo scorso mese di una bozza e la volontà della presidenza di andare avanti su questo punto come del resto ci aveva già preannunciato la presidente qualche tempo fa dopo l'ultima Assemblea che già era stata turbolenta.
La ragione della mozione è dettata dal fatto che “non è opportuno cambiare le regole del gioco prima della tornata elettorale e poi tenendo conto del pantano in cui è finito il Ddl Concorrenza non sembra logico approntare modifiche allo Statuto per l’ingresso dei capitali”.
A questo punto la situazione, alla vigilia della pausa natalizia si è fatta incandescente anche perché al ritorno dalle ‘vacanze’ partirà verosimilmente la campagna elettorale per la guida della Federazione (voto previsto tra marzo e maggio) e il rischio di logorarsi appare sempre più elevato. E infatti dalle opposizioni la richiesta è proprio di fare presto e d’indire le elezioni per marzo.
“Il voto di ieri ha un significato politico – afferma il presidente di Federfarma Roma, Vittorio Contarina – e testimonia che ormai la presidente Racca non ha più la maggioranza dell’Assemblea. Non chiediamo le dimissioni, ma di andare al voto nella prima parte della finestra prevista (quindi a marzo) anche perché la Federazione è in stallo e invece in questo momento c’è bisogno di una guida forte e che, soprattutto, abbia i voti per governare l’Assemblea”.
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